1. Xiaokang, ovvero la classe media: è lei la futura protagonista dell’economia in Cina. E in quanto tale sta risvegliando l’interesse di accademici, media, e naturalmente delle multinazionali desiderose di aumentare il proprio fatturato.

Perché ci si aspetta così tanto dalla classe media?

In un’economia di mercato una classe media consistente può rappresentare una condizione di stabilità economica e politica, coincidendo con una situazione di significativa omogeneità nella distribuzione del reddito. William Easterly parla a tal proposito di un middle class consensus, ovvero una situazione caratterizzata da ridotte differenze tra classi di reddito e etniche. L’aumento della classe media funge anche da stimolo all’imprenditorialità, modifica la composizione della domanda di beni e aumenta il consumo a fronte di un aumento del reddito.

2. Molti ne parlano, tanti speculano sui futuri orizzonti economici che deriverebbero da una sua affermazione, ma una definizione chiara e univoca di cosa sia realmente la classe media cinese ancora non è stata data. Se come scriveva Norberto Bobbio, “il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze”, lo studio della classe media cinese ben si presta a questo esercizio.

Chi sono i suoi membri? Che lavoro fanno? Quanti anni hanno studiato? Quanto spendono e in che cosa? Qual è la loro attitudine politica? I confini sono ambigui e il margine di discrezionalità nella scelta dei criteri che definiscono la classe media è alto. L’incertezza della definizione - che investe lo studio della classe media tout court, indipendentemente dal contesto - rende difficile delinearne un profilo e porta all’identificazione di gruppi sociali alquanto differenti. Sembrerebbe più semplice definire che cosa non è: una classe i cui membri non sono né poveri né ricchi.

Tuttavia, nel tentativo di far luce su che cos’è, si può dire che la classe media è an ambiguous social classification (Kharas) e coincide con quella parte di popolazione che conduce una vita moderatamente benestante, disponendo di un impiego stabile con un’entrata regolare e di reddito discrezionale da spendere in beni non di sussistenza corrispondente a circa 1/3 del salario.

3. Occorre riflettere sull’efficacia di applicare allo studio della realtà cinese un concetto occidentale – classe media - che riflette una gerarchia di valori culturali differente da quella cinese. In questo senso, xiaokang, concetto confuciano corrispondente a una società moderatamente benestante dove le differenze sociali sono ridotte e la classe media è dominante, si rivela un valido strumento interpretativo. Esprime l’idea di una società competitiva in cui gli individui e le proprie famiglie possiedono risorse private, migliorano le proprie vite contribuendo così al miracolo economico cinese. In alte parole, esprime l’idea di una classe media che riporta la Cina al centro del sistema internazionale, riscoprendo così il senso pieno di Zhongguó, regno al centro.

4. Entriamo ora nel merito della natura di questo fenomeno, indagandolo da un punto di vista economico e sociologico. La prospettiva economica definisce la classe media guardando al reddito e alla capacità di spesa, operazione tuttavia molto complicata. In Cina, la forte frammentazione regionale e l’impossibilità di ottenere un’affidabile “fotografia” del livello dei prezzi -che non sia una semplice media nazionale-, spingono a usare estrema cautela. Ciò che può “valere” a Shanghai, con ogni probabilità non riflette la realtà dello Sichuan, e viceversa. La tabella qui sotto rende un’idea di quanto, in base alla definizione applicata, le dimensioni della xiaokang possano variare:

Autori

Definizione quantitativa di classe media espressa in PPA 2005

Classe media cinese

(% popolazione totale)

Milanovic &Yitzhaki

$ 10- $20

3,48

Banerjee & Duflo

$ 2-$ 10

59,74

Ravaillon

$ 2- $13

61,85

ADB

$ 2- $20

63,22

Easterly

2°-3°-4° quintile nella distribuzione del reddito

47,08

Birdsall

< $10 al di sotto del 95° percentile nella distribuzione del reddito

NA

Kharas

$ 10- $100

4,03

Tabella N. 1: Classe media cinese-anno 2005; fonte: Poval Net.

Diversamente, la prospettiva sociologica rifiuta con forza (e con ragione) una definizione di classe media basata esclusivamente sul reddito, enfatizzando la necessità di includere elementi quantitativi quali l’occupazione e l’educazione. Da un punto di vista occupazionale,

la bourgeoise marxista o classe capitalista, i colletti bianchi, piccoli imprenditori e lavoratori autonomi nonché impiegati e funzionari coesistono nella classe media, conferendole un forte accento eterogeneo. I suoi membri hanno un livello educativo medio-alto e si distinguono per il possesso di skills, nonostante importanti diversità emergano se si guarda con più attenzione alle diverse “anime” della classe media. 

5. La natura eterogenea della classe media cinese riflette un sistema economico in continua evoluzione, costituito da elementi industriali e post-industriali. Per questo motivo tale fenomeno è per molti versi in divenire: una realtà emergente in un paese che attraversa notevoli trasformazioni. La percezione dei cambiamenti in corso è tanto più evidente se si guarda alla posizione occupata dalla Cina in questo preciso momento storico, esemplificabile da un termine tedesco, zugwang, appartenente al gioco degli scacchi: quando il giocatore, nell’impossibilità di “passare”, è obbligato a intraprendere una mossa che in ogni caso peggiorerà la sua situazione iniziale.

La Cina è di fronte a un vero e proprio dilemma della crescita, dove la sostenibilità di lungo periodo vorrebbe un bilanciamento dell’economia verso il mercato interno e un rafforzamento del consumo domestico con un crescente protagonismo della classe media, mentre le esigenze di breve periodo “spingono” nel senso opposto. Infatti, al fine di mantenere alti tassi di crescita volti a contenere una crescente e preoccupante instabilità sociale, Pechino si è trovata costretta ad adottare una serie di provvedimenti (l’approvazione di ingenti progetti infrastrutturali, la riduzione del tasso di interesse) che nel lungo periodo si potrebbero rivelare controproducenti, conducendo l’economia cinese ad un collasso e ad un vero e proprio schianto contro quello che Nouriel Roubini ha denominato brick wall della cattiva crescita.

In un contesto segnato da grave disequilibrio sociale, incertezza economica e instabilità politica, la presenza di una consistente classe media sembra essere la risposta di lungo termine ai problemi strutturali della Cina. Ma l’ascesa di xiaokang e la creazione di una domanda domestica adeguata sono legati da un doppio filo alle scelte di politica economica di Pechino, di breve e di lungo periodo.