L’inflazione negli ultimi tempi è salita, e molti ci scrivono sopra. Solitamente in chiave emotiva: «Siamo più poveri!», e cose del genere. Gli indici che misurano l’inflazione includono i beni, una volta che l’uso di questi si sia diffuso. E l’uso di un bene si diffonde con la caduta del suo prezzo. Allora, per esempio, un supertelefonino, che oggi costa infinitamente meno di qualche anno fa, quando entra nell’indice lo fa con il prezzo sostanzialmente sgonfiato. Dunque quando un bene entra negli indici, questi non misurano la caduta pregressa del prezzo. Noi vediamo i prezzi che salgono, ma non vediamo quelli che sono scesi. Alla fine vediamo un’inflazione maggiore di quella che c’è stata. Per questa ragione il livello generale dei prezzi è – secondo alcuni economisti – un concetto «vago e non quantitativo».