Da qualche tempo i mercati finanziari hanno incominciato a stabilizzarsi. I rendimenti delle obbligazioni decennali dei paesi detti virtuosi (come la Germania) hanno incominciato a salire, mentre quelle dei paesi detti viziosi ma in grado di salvarsi (come l'Italia) hanno incominciato a scendere. Le azioni sono salite. Anche negli Stati Uniti abbiamo registrato la combinazione di maggiori rendimenti sulle obbligazioni decennali e di azioni in ascesa. E' partito un ciclo rialzista?
All'origine di quanto sta avvenendo si hanno due motori.
In Europa, sembra avviata la catena decisionale: 1) i governi varano delle politiche fiscali ragionevoli; 2) le politiche fiscali ragionevoli creano il terreno per l'intervento dei fondo “salva stati”; 3) una volta che i punti 1 e 2 siano in opera, la Banca Centrale può agire quando necessario. Poiché i costi politici ed economici di una crisi dell'euro sono molto alti, se non altissimi, ecco che alla fine si ha un interesse comune nell'agire in questa direzione.
Negli Stati Uniti si è avuta finalmente una creazione di nuovi posti di lavoro in grado di assorbire la crescita della forza lavoro, e sembra pure che piano piano il magazzino delle case invendute si stia svuotando. Una volta che ripartisse il settore immobiliare, si avrebbe un'ulteriore crescita degli occupati. Dunque negli Stati Uniti l'economia reale si sta muovendo.
Il rapporto fra la capitalizzazione di borsa e gli utili delle imprese è negli Stati Uniti più alto di quello europeo. Inoltre, in Europa il rendimento (dividendo su prezzo) delle imprese quotate è simile al rendimento delle obbligazioni a lungo termine emesse dai Tesori (calcolate come media ponderata dei rendimenti delle obbligazioni, escludendo la Grecia), ma le cedole sulle obbligazioni sono fisse, mentre i dividendi possono salire.
Se in Europa tutto andasse andasse nella direzione giusta, avremmo i prezzi delle azioni che salgono, con i prezzi delle obbligazioni a lungo termine dei paesi detti virtuosi che scendono. Se negli Stati Uniti tutto andasse nella direzione giusta, avremmo i prezzi delle azioni che salgono (ma meno che in Europa), con i prezzi delle obbligazioni a lungo termine che scendono.
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