Di seguito l'andamento in forma grafica delle macro variabili di alcuni fra i maggiori Paesi dall'inizio della Grande Recessione ad oggi. I grafici sono accompagnati dai brevi dei commenti.

 

 

Avvertenza statistica: si hanno le variazioni del PIL, e delle sue componenti: i consumi, gli investimenti, la spesa pubblica, le esportazioni e le importazioni. Non si tiene conto del peso di ogni variabile, e dunque, se una variabile sale molto, non è detto che il suo trascinamento del PIL sia in proporzione alla sua ascesa. Avvertenza economica: abbiamo a che fare solo con i flussi, e non con gli stock. Perciò va tenuto nel debito conto - nel caso di un giudizio complessivo - il peso di questi ultimi, vale a dire la rilevanza del debito pubblico e privato. 

 

1 – Stati Uniti e Regno Unito – le economie di servizi finanziarizzate

 

BR Stati Uniti
BR Stati Uniti

 

Si noti la spesa pubblica: è tornata al livello iniziale dopo essere cresciuta durante la crisi. Notevole è la crescita delle esportazioni.

 

BR Gran Bretagna
BR Gran Bretagna
 

 

Si noti la spesa pubblica: è in crescita costante, sia nel momento peggiore della crisi sia dopo. Alla fine, le esportazioni e le importazioni hanno raggiunto lo stesso livello di crescita.

 

2 – Germania e Giappone – gli industrializzati che perseverano

 

br Germania
br Germania

 

Si noti la spesa pubblica: è in crescita costante, sia nel momento peggiore della crisi sia dopo. Le esportazioni e le importazioni sono cresciute molto e con lo stesso passo.

 

br Giappone
br Giappone

 

Si noti la spesa pubblica: è in crescita costante, sia nel momento peggiore della crisi sia dopo. Le altre variabili non mostrano degli andamenti significativi, e son tornate appena sopra il livello ante crisi.

 

3 – Francia, Italia, Spagna, Grecia – Mediterranei ed assimilabili

 

br Francia
br Francia

 

Si noti la spesa pubblica: è in crescita costante, sia nel momento peggiore della crisi sia dopo. Si noti la crescita delle importazioni, è in ascesa costante. La Francia sta così acculando debito pubblico e debito con l'estero. Le altre variabili non mostrano degli andamenti significativi, e son tornate appena sopra il livello ante crisi, oppure allo stesso livello.

 

br Italia
br Italia

 

Si noti la spesa pubblica: dopo una modesta crescita iniziale è - dal 2011 - in leggera flessione. Si noti l'ascesa delle esportazioni. Gli investimenti sono caduti come in nessun altro Paese – salvo la Spagna e la Grecia.

 

br Spagna
br Spagna
 

Si noti la spesa pubblica: è tornata al livello iniziale dopo essere cresciuta durante la crisi. Notevole è la crescita delle esportazioni. Gli investimenti sono in caduta, come in Italia e in Grecia.

 

br Grecia
br Grecia

 

Salvo la modesta crescita delle esportazioni è tutto in caduta libera. Forse a questi livelli si è trovato un pavimento.

 

4 – Russia e Turchia – gli emergenti con regimi autoritari

 

br Russia
br Russia

 

Si noti la crescita dei consumi e delle importazioni: salgono a seguito del prezzo del petrolio fino al 2014.

 

br Turchia
br Turchia

 

Tutto sale, in particolare gli investimenti, i consumi, e la spesa pubblica.

 

5 – Svezia e Israele – il Paese con grandi eguaglianze e quello con grandi diseguaglianze

 

br Svezia
br Svezia

 

Si noti che la spesa pubblica è sempre salita. La Svezia è uno dei Paesi con l'indice di Gini (un indice che misura la diseguaglianza) più bassi.

 

br Israele
br Israele

 

La crescita degli investimenti (+50% in dieci anni) è di tenore “cinese”. La spesa pubblica è sempre salita. Israele è uno dei Paesi con l'indice di Gini (un indice che misura la diseguaglianza) più alti.