Il commento cerca di mettere a fuoco l’essenziale della settimana precedente e cerca di definire i punti salienti della settimana che arriva. Il commento è scritto durante il fine settimana, in modo da essere pronto per la lettura il lunedì.
La scorsa settimana sono usciti i dati di disoccupazione negli Stati Uniti. Il numero è notevole (600 mila disoccupati in più in gennaio), ma, soprattutto, è notevole la revisione dei dati precedenti. I dati rivisti sono sempre peggiori di quelli usciti in prima battuta. Si sostiene che questi dati siano all’origine della crescita dei prezzi delle azioni, perché sono così brutti che non possono che accelerare i tempi della manovra fiscale e di salvataggio del sistema finanziario. I mercati azionari sono saliti molto nella settimana, sia negli Stati Uniti sia in Europa.Va anche detto che gennaio è stato un mese di forte caduta e quindi un rimbalzo non deve meravigliare troppo. Il Nasdaq e l’Euro Stoxx 50 danno, nei termini dell’analisi tecnica e per la prima volta da molto tempo, un segnale d’acquisto.
Questa settimana si vedrà com’è la manovra di stimolo fiscale. In termini generali, fatta pari a 100 la manovra, 60 sono le spese e 40 sono le minori imposte. Le maggiori spese hanno un impatto elevato nei primi due anni e si spengono nei successivi tre. Le minori imposte hanno, invece, un impatto modesto nei primi due anni ed hanno un impatto maggiore nei successi tre. Che la manovra basti per non far peggiorare troppo le cose è probabile, che serva a stabilizzarle è difficile.
Questa settimana si vedrà in che cosa consiste il piano di salvataggio del sistema finanziario. Per ora si è capito poco e quel che si è capito è preoccupante. Brevemente: Scilla è salvare il sistema finanziario, Cariddi è evitare la nazionalizzazione delle banche. Salvare il sistema ha un costo proibitivo, se si vogliono anche salvare gli azionisti delle banche. Dunque il sistema sarà salvato “a metà”, gli si daranno dei denari, ma non troppi, e, nel frattempo, si dichiarerà che, oltre un certo ammontare, si avrà un nuovo intervento pubblico. Il nuovo intervento sarà però punitivo per i dirigenti e gli azionisti delle banche. Se il piano di salvataggio sarà questo, i problemi del settore finanziario non saranno risolti.
In conclusione, abbiamo un segnale d’acquisto “tattico” su due mercati, mentre non crediamo che sia ancora giunto il momento di cambiare impostazione “strategica”, che consiste nell’aspettare che le cose scontino lo scenario per noi più probabile, ossia una recessione non banale con un'ulteriore caduta degli utili.
Per approfondimenti:
Aspettando la madre di tutte le manovre
La borsa statunitense nel decennio
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