Il piano del giovane e brillante Paul Ryan per ridurre il deficit americano è stato bocciato al Senato. Non soltanto dai Democratici (neppure i più centristi hanno sostenuto Ryan), ma anche da cinque senatori repubblicani considerati «moderati».

Secondo David Rogers (1), acuto commentatore della politica statunitense, questo è un segnale del caos in cui è finito il Partito conservatore, a pochi mesi dalle primarie che devono consacrare lo sfidante di Obama alle presidenziali del prossimo anno.

 

L’approccio aggressivo al debito ha anche determinato la sconfitta (2) dei Repubblicani nel 26° distretto dello stato di New York, dove le speranze dei Democratici erano, fino a poco tempo fa, praticamente nulle. Ryan ha deciso di non fare passi indietro, soprattutto sul punto più controverso che riguarda il sistema di vouchers con cui riformare il Medicare. Il senatore del Wisconsin ha fatto un video per rispiegare la sua posizione (3), e in un’intervista (4) ha detto che i Democratici stanno usando la strategia del Mediscare, un gioco di parole per esprimere il terrore della riforma del Medicare, come arma politica per distruggere ogni piano di contenimento del deficit.

 

Per complicare ulteriormente il gioco politico – con evidenti effetti pericolosi sulla possibilità di migliorare la situazione economica – l’ex presidente Bill Clinton ha fatto un’apertura (5) rispetto al progetto di Ryan. Naturalmente, l’editorialista del «New York Times» e premio Nobel per l’economia, Paul Krugman, si è avventato (6) sulla questione per sottolineare i guai dei Repubblicani, dimenticando che anche i Democratici non sono messi benissimo: il Senato ha bocciato pure i piani alternativi a quello di Ryan, cosicché al momento non riesce a trovare una soluzione, almeno in prospettiva, di un problema tanto cruciale.

 

Per di più, come ha raccontato il «Wall Street Journal» (7), anche la riforma della sanità firmata dal presidente Obama prevede tagli al Medicare, per cui buona parte degli argomenti contro Ryan portati dai Democratici in realtà vanno bene pure per criticare il loro presidente. Di questo passo il Medicare s’appresta a diventare uno dei terreni di scontro per l’imminente campagna elettorale. Sono pochi quelli che hanno le idee chiare su come intervenire, ma su questo punto gli elettori non sono disposti ad accettare troppe ambiguità.

 

 

(1) http://www.politico.com/news/stories/0511/55721.html

 

(2) http://thehill.com/blogs/healthwatch/politics-elections/163121-news-bites-new-york-special-election-feeds-into-dems-medicare-narrative

 

(3) http://www.youtube.com/watch?v=DJIC7kEq6kw&feature=player_embeddedù

 

(4) http://thehill.com/blogs/blog-briefing-room/news/163133-ryan-medicare-played-role-in-democrats-special-election-win

 

(5) http://www.theatlanticwire.com/politics/2011/05/paul-ryan-wont-back-down-medicare/38152/

 

(6) http://www.nytimes.com/2011/05/27/opinion/27krugman.html?_r=1&ref=opinion

 

(7) http://online.wsj.com/article/SB10001424052702304066504576345732775990392.html?mod=googlenews_wsj

 

 

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