Immaginiamo la Spagna che entra nella catena di salvataggio degli altri paesi con cui condivide la moneta. Essa chiede aiuto, che le può essere accordato – attraverso il fondo “salva stati” - condizionatamente ad una manovra di controllo dei bilanci pubblici. A quel punto, se le è accordato, ecco che interviene la banca centrale dell'area valutaria comune che compra – se necessario - le sue obbligazioni (fino a tre anni di durata) per stabilizzarne il prezzo.

Come può sorgere o non sorgere una crisi? Non sorge, se la catena di salvataggio funziona. Madrid chiede aiuto, Bruxelles lo accorda, e, se il caso, Francoforte interviene. Sorge, se la catena di salvataggio non funziona.

Madrid chiede aiuto, Bruxelles lo accorda, ma il piano di stabilizzazione non funziona per ragioni economiche (perché spinge l'economia in recessione) e politiche (perché c'è troppa opposizione). A quel punto la banca centrale europea interviene o non interviene comprando le obbligazioni del paese in crisi? Se non interviene, ecco che i rendimenti di quel paese salgono pericolosamente (perché rendono ancora più costoso l'onere del debito), se, invece, interviene, ne finanzia il deficit, il che metterebbe in imbarazzo tutti. Nell'area dell'euro, infatti, è vietato, o comunque quasi vietato, alla banca centrale il finanziamento del deficit (in maniera diretta e indiretta).