Ieri sostenevamo (1) che il rimbalzo fosse legato alla combinazione di fattori tecnici e non ad un cambiamento delle prospettive. Oggi il mercato si è girato al contrario. La ragione? Alcune delle maggiori finanziarie statunitensi rischiano di venir declassate e quindi il loro notevole debito rischia di essere meno appetibile per gli investitori.

La caduta dei prezzi, che ne è subito seguita, ha riportato i mercati sui “supporti” e le vendite sono aumentate. Facciamo girare al contrario il ragionamento di ieri.
 
1. Dopo il rimbalzo dai supporti, il ritorno sugli stessi.
 
Intorno a 700 punti dello Standard & Poor’s si ha un forte supporto. I grafici di ieri mostrano il primo supporto del mercato statunitense, europeo e giapponese. I supporti sono la striscia giallo verde della nota di ieri. Non essendo in prima battuta andati sotto, ieri i mercati sono rimbalzati, poi, con il cambio delle aspettative, legate al cattivo debito delle grandi finanziarie, i mercati sono tornati indietro.
 
2. Ecco che ripartono le vendite allo scoperto.
 
Uno prende a prestito un titolo e lo vende, Questo cade sotto il prezzo di vendita. Lo ricompra e lo rende a chi lo aveva prestato. Si chiama “vendita allo scoperto” la prima parte dell’operazione, e “ricopertura” la seconda. E’ quindi facile che quando vi sono delle cadute forti, chi ha guadagnato chiuda l’operazione. Da qui i rimbalzi delle borse dopo le cadute. Appena cambiano le aspettative, tornano le vendite allo scoperto.
 
3. L’aspettativa delusa del rilancio fiscale cinese.
 
Più che chiedersi come mai ci sia stata una “delusione” bisognerebbe chiedersi come mai ci fosse stata un’”aspettativa”. Si potrebbe ironizzare affermando che ieri i mercati credevano ai piani di una paese a partito unico, mentre non credevano ai piani dei paesi democratici, come se i governi dei paesi centralizzati avessero mai funzionato. Ma non è questo il punto. In questi casi, si approfitta della vicenda cinese per ricoprirsi, ieri, e poi per vendere, oggi.

La conclusione è eguale a quella di ieri. Non crediamo che il mercato azionario, in presenza di utili in caduta e di rendimenti delle obbligazioni che finiranno per salire, abbia dei motori per salire stabilmente. Possono esserci dei rimbalzi, ma un’inversione della tendenza non crediamo che sia ancora nelle cose.

(1) http://www.centroeinaudi.it/commenti/il-mercato-tecnico.html