La settimana si è chiusa con un rimbalzo dei mercati azionari, che hanno guadagnato il 5% circa. Dal picco di due mesi fa al minimo di due settimane fa, la flessione era stata circa del 15%. Dunque essi hanno recuperato circa un terzo della caduta. La flessione dei mercati azionari è – dall’inizio dell’anno e in valuta locale – nell’ordine del 10%. Vi sono delle novità nella settimana che giustifichino questo andamento?


I dati sull’occupazione, sul credito al consumo negli Stati Uniti non mostrano segni di ripresa. Forse qualcuno, sempre negli Stati Uniti, si attende che le imprese mostrino dei buoni risultati, ora che inizia la «stagione degli utili». La previsione della Goldman Sachs è quella di una crescita del fatturato delle imprese che compongono lo Standard & Poor’s del 7% sia nel 2010 sia nel 2011, con una crescita degli utili del 29% quest’anno e del 15% l’anno prossimo. Dunque una crescita del fatturato non eccessiva, però con una crescita da quadrupla a doppia degli utili. Un segno che le aspettative di miglioramento sono legate non tanto alla ripresa dell’economia, quanto alla leva operativa delle imprese.

Comunque sia, segnaliamo il persistente scetticismo. Nella settimana appena conclusa si è avuto, in tutto il mondo, un picco nelle sottoscrizioni dei fondi monetari. Essi hanno, infatti, raccolto quanto nel gennaio del 2009. I fondi monetari rendono poco o niente, e dunque sono il luogo dove è parcheggiata la liquidità da chi si aspetta che le cose peggiorino.