La banca centrale statunitense pratica dei tassi di interesse minimi (o addirittura negativi, tenendo conto dell'inflazione) e acquista obbligazioni alzandone il prezzo e quindi comprimendo il rendimento. Questa politica spinge i mercati a “cercare il rendimento”. Il che fa sorgere il quesito: che cosa accadrà quando le politiche monetarie torneranno normali?
Davvero la banca centrale ha tutta questa influenza? Per saggiare l'ipotesi, si prenda il comportamento dei mercati finanziari quando la Banca Centrale degli Stati Uniti fa intendere che la politica monetaria sarà meno lasca – grafico di sinistra, laddove si ha un'ascesa dei rendimenti e una discesa del prezzo delle azioni, e quando fa intendere che rimarrà lasca – grafico di destra, laddove si ha una discesa dei rendimenti ed una ascesa delle azioni.
Come si vede, ad annunci di politiche meno lasche i mercati cadono quasi sempre, ad annunci di politiche invariate i mercati salgono quasi sempre. Insomma, la banca centrale influenza i mercati finanziari. Il che fa sorgere il quesito: che cosa accadrà quando le politiche monetarie torneranno normali?
http://www.bis.org/publ/arpdf/ar2014_2_it.pdf
La seconda domanda è: se la borsa statunitense flettesse, che cosa accadrebbe alle altre? L'esperienza mostra come la flessione della borsa statunitense – la più trasparente e liquida – influenzi il comportamento di tutte le altre.
http://blogs.ft.com/andrew-smithers/2014/07/when-to-underweight-us-equities/
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