Di seguito mostriamo i grafici dei risultati della nostra Asset allocation, sia strategica (AAS), che pubblichiamo dal dicembre 2007, sia tattica (AAT), che pubblichiamo da maggio 2009. Qual è la differenza fra le due? La AAS elabora la propria previsione dall’esperienza professionale cumulata da chi materialmente la scrive, tenendo conto delle novità. È elaborata senza un modello formale – per capirsi, un modello con le equazioni. La AAT, al contrario, elabora la propria previsione da un periodo di apprendimento – dal 1997 all’estate del 2008 – ed è un modello formale. Tecnicamente parlando, è una rete neurale, di cui non diciamo quali sono le variabili in ingresso né quale sia l’algoritmo perché un economista e un econometrico (bravi) potrebbero riprodurla.

La AAS ha sempre preferito le attività monetarie in euro alle obbligazioni europee e statunitensi e alle azioni mondiali. E questo dalla fine del 2007. Per dare una misura dei risultati, abbiamo: 1) preso l’indice dei BoT da allora a oggi – la linea blu – per riprodurre le nostre idee; 2) costruito un indice che per il 50% è l’indice delle azioni mondiali in euro e per il 50% l’indice dei BTp – la linea rossa. La linea blu dice che cosa sarebbe successo a un portafoglio di 10 mila euro costruito secondo la nostra opinione, mentre la linea rossa dice quel che si sarebbe ottenuto, sempre con 10 mila euro, seguendo l’approccio classico di investire passivamente. Ecco il grafico:
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La differenza assoluta è marcata. Il nostro portafoglio non ha mai risentito della crisi. Gli indici che riproducono i mercati – per quanto questi possano essere saliti ultimamente – sono ancora in perdita. Ciò naturalmente non implica che in ogni sottoperiodo abbiamo avuto ragione; la variazione sui tre mesi precedenti mostra quando abbiamo avuto ragione e quando torto, come si vede dal grafico:
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La AAT ha cambiato opinione molte volte, dopo aver appreso che cosa fare, dal 1997 fino a metà 2008. Da giugno del 2008, seguendo il comportamento di alcune variabili, prende posizione settimanalmente sulla base del modello costruito nei dieci anni precedenti. La linea blu mostra i risultati di un portafoglio di 10 mila dollari investito negli Stati Uniti – secondo le indicazioni della rete. La linea rossa mostra i risultati di un portafoglio – sempre di 10 mila dollari e sempre investito negli Stati Uniti – composto per il 40% di azioni, il 40% di obbligazioni e il 20% di liquidità. Ecco il grafico:
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La differenza assoluta è marcata. La variazione sui tre mesi precedenti mostra che la AAT ha fatto peggio solo in un paio occasioni, come si vede dal grafico:
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