Il 14 maggio a Londra ci sarà una marcia contro il debito. Sul sito del «Rally against debt» (1) si può scaricare il documento che spiega perché è necessario appoggiare il piano del governo di David Cameron, per quanto radicale e «lacrime e sangue».
Come spiegano i sostenitori dell’iniziativa (2), la questione del deficit britannico – pari a oltre il 10% del Pil – non dovrebbe scendere lungo le linee delle divisioni partitiche, perché è un problema di tutti e che avrà effetti su tutti (si può discutere sulle modalità con cui lo si affronta, non sulla sua esistenza). Anche ipotizzando una crescita sostenuta e la fine della recessione, cioè prendendo a modello quel che i sindacati oppongono al progetto del governo, il buco di bilancio non potrà essere ripianato neppure in un decennio. Soltanto ammettendo che la spesa pubblica è andata fuori controllo e che il regime di tassazione non è competitivo (e frena la crescita) è possibile invertire davvero la rotta – disperata – del Regno Unito.
L’iniziativa è stata accolta con molto favore all’interno di quegli ambienti liberali che gravitano attorno al governo conservatore (non ai liberaldemocratici, a dispetto del nome, che si confermano soci di minoranza in un esecutivo decisionista, sempre più offuscati e offuscabili), ma ha fatto innervosire grandemente la sinistra, che in piazza ci è già andata, e con molta veemenza. Toby Young, perfido e noto scrittore-autore-commentatore inglese famoso per aver scritto un libro sulla sua esperienza orribile a «Vanity Fair» in America, ma anche e soprattutto per aver messo in scena pièces teatrali politiche, ha detto di voler partecipare alla marcia, e subito la sua presenza è diventata un caso politico. C’è stata una specie di rivolta contro di lui, dopo che il «Guardian» lo ha presentato come una delle figure principali dei Tea Party inglesi (3).
Negli ambienti di sinistra, i Tea Party di qualsiasi paese sono considerati alternativamente come espressione di fanatici privi di ogni senso civico o di clown. C’è da ammettere che, in America, molti aderenti a questo movimento libertario ci hanno messo del loro per farsi detestare (battute razziste, intemerate contro i «socialisti» al potere – basta seguirsi un po’ di trasmissioni di Glenn Beck (4) sulla Fox per capirlo), ma di fatto l’origine è genuina: meno ingerenza dello stato nella vita pubblica dei paesi, che è un po’ come dire austerità, ossia ciò che invocano tutti i paesi occidentali.
In Inghilterra i Tea Party non esistono quasi, e certo la marcia del 14 maggio non può essere ricondotta a questi ambienti: se il termine non fosse ormai abusato nella politica italiana, si potrebbe dire che i sostenitori della marcia si ritengono «i responsabili», quelli che non vogliono fare una battaglia politica destra-sinistra, semplicemente pensano che il governo non abbia grandi alternative e che i tagli e il rigore saranno un bene per il paese (e anche per il resto dell’Europa, stando a quel che dice il cancelliere dello scacchiere, George Osborne) (5).
Tuttavia, molti non sono d’accordo. Il vicedirettore dell’«Evening Standard», Richard Godwin, ha scritto che chiunque sia a favore dei tagli è un creep (6) – una sòla, direbbero a Roma – e con lui sono allineati molti commentatori. Ma gli inglesi in fondo lo sanno, anche se sono naturalmente spaventati: secondo un sondaggio del «Guardian» (7), il 57% dei cittadini pensa che i tagli siano inevitabili. Semmai il problema sta diventando la personalizzazione del dibattito, con un accerchiamento attorno a Toby Young che ha del surreale. Anche perché lui ha annunciato che sarebbe andato alla marcia, ma poi ha guardato l’agenda e si è accorto che il 14 maggio aveva promesso ai suoi quattro figli di portarli a teatro a vedere i pirati.
(1) http://rallyagainstdebt.org/
(2) http://logicalconclusion.net/2011/04/why-im-attending-the-rally-against-debt/
(3) http://www.guardian.co.uk/politics/2011/apr/04/pro-cuts-rally-against-debt
(5) http://www.guardian.co.uk/business/2011/apr/08/portugal-debt-crisis-cuts-george-osborne
(6) http://www.thisislondon.co.uk/standard/article-23938879-this-pro-cuts-demo-is-only-fit-for-creeps.do
(7) http://www.guardian.co.uk/politics/2011/mar/25/voters-cuts-coalition-poll
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