Il saldo primario è il saldo dei conti pubblici prima del pagamento degli interessi. È necessario che non sia negativo per lungo tempo, perché altrimenti si emette debito prima ancora di pagare gli interessi sul debito emesso. Se si emette molto debito, per impedire che questo cresca troppo prima o poi si dovrà portare il saldo primario in avanzo. La spesa pubblica deve perciò diventare inferiore alle entrate, prima di pagare gli interessi sul debito. Potrebbe non diventarlo, ma a condizione che si abbia una compressione durevole del costo del debito e/o di una forte crescita (1).


Il ragionamento (2) è sviluppato in tre fasi.

• Per impedire la crescita del debito pubblico, innanzitutto si deve avere un saldo primario eguale al costo del debito, tenendo conto della crescita corrente e del debito in essere. Nel caso del Giappone, il costo del debito è nell’ordine dell’1,5%, la crescita del Pil nominale è zero e il debito è pari al 200% del Pil. Il saldo primario richiesto deve perciò essere positivo per il 3% del Pil. Nel caso degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, il saldo primario richiesto, tenuto conto del costo del debito, del volume del debito e della crescita, potrebbe essere addirittura leggermente negativo. Prego cliccare:

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• Il saldo primario effettivo è stato positivo per alcuni paesi, negativo per altri. Nel caso del Giappone, è stato negativo per il 5% del Pil, mentre, come si diceva sopra, esso dovrebbe essere positivo per il 3%. Per gli Stati Uniti e la Gran Bretagna si ha un deficit negativo del 2,5%, quando sarebbe consentito un deficit negativo dello 0,5%. Prego cliccare:

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• Sommando le due voci, si ha che il Giappone dovrebbe avere un surplus primario per stabilizzare il debito prima del pagamento degli interessi pari all’8% del Pil, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna nell’ordine del 2,5%. Prego cliccare:

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Si vede dagli istogrammi che l’Italia non è affatto mal messa, a meno che un rialzo generale del costo del debito non coinvolga anche il suo costo del debito. La qual cosa sarebbe preoccupante, perché l’Italia non cresce e ha un debito pubblico di partenza elevato.

  


(1) Paolo Bosi, Modelli macroeconomici per la politica fiscale, capitolo V, Il Mulino, Bologna 1994.

 

(2) http://www.zerohedge.com/article/just-how-ugly-sovereign-default-truth-how-self-delusions-prevent-recognition-reality