Il Parlamento tedesco ha votato a favore del raddoppio del fondo “salva stati”. Che la proposta passasse era scontato, perché le opposizioni – i Socialdemocratici e i Verdi - avevano affermato che avrebbero votato a favore. Il punto era perciò un altro: quanti parlamentari della maggioranza – Democristiani e Liberali – avrebbero votato contro. Alla fine hanno votato contro in pochi – dieci democristiani e tre liberali.

Dunque non è successo nulla che non si ritenesse probabile. Fosse accaduto qualcosa di inatteso, i mercati sarebbero esplosi, oppure implosi. Non è accaduto nulla di tutto ciò, e quindi possiamo dire che la vicenda del voto favorevole del Bundestag era già nelle cose, in linguaggio tecnico era “scontata”.

Passata in cavalleria la vicenda del voto germanico sul raddoppio del fondo “salva stati” - esso deve ancora essere votato in Austria e Olanda e in alcuni paesi minori -, passiamo al futuro. Ecco alcuni degli aspetti problematici. 1) Se ci fosse una riduzione del rating tripla A di uno o più stati garanti, esso minaccerebbe lo stesso rating tripla A del fondo “salva stati”. 2) Gli investitori nelle obbligazioni del fondo “salva stati” non hanno visione di come verranno impiegati i soldi; inizialmente agli investitori era stato detto che il fondo non sarebbe stato utilizzato per i salvataggi bancari, ma questo sembra stia cambiando.