Un terremoto distrugge una parte del capitale fisico di un paese. Questo va ricostituito e dunque si ha lavoro per il settore delle costruzioni. Gli effetti sul Pil sono inizialmente negativi, poi le cose si stabilizzano. Un terremoto si ripercuote negativamente sulle imprese di assicurazione e riassicurazione, ma, se non è un evento di dimensioni epiche, le riserve di queste ultime sono sufficienti. Un terremoto aumenta la spesa pubblica per la ricostruzione, intanto che le zone colpite pagano meno imposte per effetto della caduta della loro attività. Aumentano quindi il deficit pubblico e il debito. Infine, un paese esportatore di capitali potrebbe trattenerne una parte per la ricostruzione e quindi il suo cambio potrebbe salire. In Giappone dovremmo perciò avere una borsa con il settore delle costruzioni forte e quello delle assicurazioni debole, un leggero rialzo dei rendimenti del debito pubblico, un cambio dello yen più forte. Come si dice in questi casi, tutto il resto essendo eguale.