Spesso si fanno «i conti senza l’oste», che è la crescita dei prezzi dei beni e dei servizi. Il petrolio – non tenendo conto dell’inflazione – è oggi ben sopra il livello del 1990. Il petrolio – tenendo conto dell’inflazione – è oggi allo stesso livello del 1990 (1). La borsa – non tenendo conto dell’inflazione – sembra che recuperi molto in fretta. La borsa – tenendo conto dell’inflazione (2) – zigzaga molto, ma recupera lentamente: negli Stati Uniti il livello dei prezzi delle azioni del 1929 fu raggiunto – se si calcola l’inflazione – verso la fine degli anni Cinquanta. Il livello dei prezzi delle azioni del 1970 fu raggiunto – se si calcola l’inflazione – a metà degli anni Novanta. Calcolando l’inflazione, la borsa statunitense deve, a partire dal suo livello corrente, quasi raddoppiare i propri prezzi per raggiungere il livello del 2000 (3).
(1) http://www.centroeinaudi.it/images/lettera_economica/illusionemonetariapetrolio.jpg
(2) Non sono calcolati i dividendi reinvestiti, ma si può ragionevolmente supporre che i costi di transazione, di gestione e le imposte siano alla lunga circa eguali ai dividendi.
(3) http://www.centroeinaudi.it/images/lettera_economica/illusionemonetariaborsa.jpg
© Riproduzione riservata