La prima stima del PIL era stata, invece, di una flessione inferiore al 4%. Oggi, i numeri della prima stima sono stati rivisti, e sono di una flessione al di sopra del 6%, il numero peggiore dal 1982. Le differenze dipendono essenzialmente dal calcolo della variazione delle scorte. La variazione negativa del PIL non è evento non atteso, ma le stime diverse mostrano quanta incertezza possa esserci anche in sede, per così dire, contabile.
Appena dopo si è saputo dell’accordo fra il Tesoro e Citigroup. Le azioni privilegiate, che ricevono un dividendo cospicuo, e quindi costano alle imprese, ma che, in cambio, non hanno diritto al voto, sono state trasformate dal Tesoro, dal Fondo governativo di Singapore e da altri azionisti, in azioni ordinarie. Citigroup spende meno, ma il Tesoro vota. Aumentando il numero d’azioni, è diluito il valore delle azioni dei soci ordinari. La reazione della borsa è stata di dimezzare il prezzo dell’azione di Citigroup. L’azionista di maggioranza relativa è ora lo stato, che non ha conferito del nuovo capitale, se non in senso indiretto: incassando meno dividendi, aiuta ad accrescere il patrimonio netto della banca.
La borsa statunitense, verso la fine della seduta è flessa molto, peraltro in continuità con la tendenza degli ultimi tempi, legata alla caduta degli utili. Mette conto sottolineare che la borsa flette, ma i rendimenti del debito pubblico non flettono più, perché si ha la corsa verso i titoli sicuri. I rendimenti sono bassi, ma in salita, probabilmente per effetto delle notevoli emissioni che si avranno in futuro. Il grafico della curva dei rendimenti statunitense mostra che i rendimenti sono maggiori di quelli del mese scorso.
Ecco il grafico mensile dello Standard & Poor's. Per approfondimenti:
http://www.centroeinaudi.it/commenti/la-borsa-statunitense-nel-decennio-ii.html
Ecco il grafico mensile dei rendimenti dei titoli del Tesoro. Per approfondimenti:
http://www.centroeinaudi.it/commenti/il-programma-di-obama.html
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