Gli indici di borsa registrano la media pesata della variazione dei prezzi delle azioni, laddove i pesi delle diverse azioni sono dati dalla capitalizzazione delle diverse imprese. Segue che, se una società grossa registra un aumento del prezzo, l'indice sale più di quanto accadrebbe se una società piccola registrasse un'ascesa del prezzo. Che cosa accade agli indici se misuriamo la variazione dei prezzi non con la capitalizzazione delle diverse imprese, ma con gli scambi effettivi dei titoli delle diverse imprese?
Di norma, i prezzi di borsa salgono e scendono con le azioni che sono scambiate in una quantità relativamente costante in rapporto ai titoli emessi. Segue che l'indice che misura la variazione dei prezzi in rapporto alla capitalizzazione e l'indice che misura la variazione dei prezzi con gli scambi effettivi hanno circa lo stesso andamento. Quel che è accaduto dalla metà degli anni novanta fino al 2009 non smentisce questa tesi. Gli indici misurati con la capitalizzazione oppure con gli scambi effettivi hanno sempre la stessa direzione, anche se la misurazione fatta con gli scambi effettivi è molto più volatile.
Dal 2009 ad oggi l'indice Standard & Poor's misurato con le capitalizzazioni è salito molto, ma lo stesso indice misurato con gli scambi effettivi non è mai salito. In altre parole, gli scambi si sono rarefatti al punto da annullare la variazione dei prezzi.
Questo è il “fatto”, resta da capire la ragione e l'implicazione.
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