Ogni settimana, il giovedì, escono negli Stati Uniti i numeri degli initial jobless claims, che dicono quante nuove persone chiedono i sussidi di disoccupazione. Se i numeri sono alti, si suppone – si potrebbe dire: ovviamente – che l’economia stia crescendo poco, e viceversa. Questi numeri variano molto, per cui conviene calcolarne la media su quattro settimane, per vederne la direzione. Si calcola quindi la media mobile dei quattro dati settimanali dei jobless claims. I numeri del prodotto interno lordo (Pil), invece, escono ogni trimestre...


Nasce allora la speranza: è possibile prevedere quale sarà il Pil con gli initial jobless claims? La risposta è – come si dice fra militari – affermativa. Ebbene, che cosa indicano gli ultimi numeri? Il prodotto interno lordo statunitense dovrebbe ridurre molto il proprio tasso di crescita, se lo proiettiamo usando la dinamica mensile degli initial jobless claims. Il primo grafico mostra il punto. Gli initial jobless claims sono su scala invertita. La serie storica è ventennale.

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La variazione del Pil misura appunto la variazione dei consumi, degli investimenti, delle esportazioni meno le importazioni, della spesa pubblica e del magazzino. Bene, nell’ultima revisione del Pil statunitense del primo trimestre del 2011, la variazione positiva del magazzino ha avuto un gran peso – come mostra il secondo grafico. Senza questa variazione del magazzino, la crescita statunitense sarebbe stata piuttosto risicata: intorno all’1%.

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