Le elezioni tedesche sono state vinte dai democristiani e dai liberali, che si candidavano a coalizione (1). I democristiani (Cdu-Csu) hanno però raccolto il minor numero di voti del secondo dopoguerra. Anche la sinistra moderata (Spd) ha raccolto il minor numero di voti del secondo dopoguerra.


Sono cresciuti i liberali (Fdp), la sinistra radicale (Linke), i verdi (Grune). È anche apparso – con il 2% dei voti – un partito monotematico (Pirate), che si batte per una rete internet «più libera» (2). La crisi economica non ha favorito la sinistra nel suo complesso, ma ne ha rimescolato le carte: vedremo se i socialdemocratici diventeranno più radicali (3). La sinistra radicale, a vent’anni dalla caduta del regime, è infatti il primo partito (4) nelle regioni della ex Repubblica Democratica Tedesca.

Il programma dei vincitori in campo economico prevede una minor pressione fiscale e una ripresa della produzione di energia atomica. Quest’ultima parte del programma potrebbe avere ripercussioni di lungo termine sulle esportazioni di gas russo in Europa.


 

(1) http://www.centroeinaudi.it/notizie/i-giochi-si-aprono-dopo-le-elezioni.html

 

(2) http://www.spiegel.de/politik/deutschland/0,1518,651389,00.html

 

(3) http://www.sueddeutsche.de/politik/735/489125/text/

 

(4) http://event.faz.net/event/bundestagswahl/live/?go=hochrechnungen