«Nei tempi di crisi, la gente s’informa di più» è un’asserzione che sembra sensata, ma che non trova riscontro nei numeri. «Nei tempi di crisi, le donne – la componente debole della manodopera – sono “messe peggio” degli uomini» è un'altra asserzione che sembra sensata, ma che anch’essa non trova riscontro nei numeri. «Nei tempi di crisi, il bilancio dello stato manca di sostenere il reddito delle famiglie povere in un paese a bassa “socialità”, come gli Stati Uniti» è, di nuovo, un’asserzione che sembra sensata, ma priva di riscontro nei numeri.
Purtroppo non conosciamo i numeri dell’Europa. Quelli che si trovano nei link sono i numeri relativi agli Stati Uniti.
Con la crisi, si immagina che la gente s’informi di più. Invece, le vendite in edicola dei settimanali economici sono in flessione; il tempo passato a leggere i grandi quotidiani direttamente dai loro siti anche.
http://www.businessinsider.com/chart-of-the-day-magazine-ad-revenue-2009-7
http://www.businessinsider.com/chart-of-the-day-time-spent-on-newspaper-websites-2009-6
Con l’eccezione dei primi anni del dopoguerra, le donne hanno fatto registrare un tasso di disoccupazione maggiore di quello degli uomini fino al 1978. Da allora è il tasso di disoccupazione degli uomini a essere superiore: nella crisi in corso, di molto.
http://www.businessinsider.com/chart-of-the-day-unemployment-gender-gap-2009-7
I trasferimenti pubblici, come i sussidi di disoccupazione, gli aiuti per mantenere stabile il regime alimentare, le minori imposte, sono oggi pari quasi al 20% del reddito individuale. Se, come ovvio, escludiamo i benestanti, possiamo immaginare quanto la percentuale diventi alta per i poco abbienti.
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