Fonti: Anti Dismal, Stumbling and Mumbling
Invece di fare il regalo di san Valentino alla propria amata(o), uno(a) potrebbe dare dei denari. Se chi riceve il denaro compra la stessa che cosa che avrebbe ricevuto, gli amanti hanno la stessa soddisfazione che avrebbero avuto facendo o ricevendo il regalo. Se, invece, l’amata(o) compra la cosa che davvero desidera, la soddisfazione è maggiore per entrambi gli amanti.
Invece di fare il regalo di san Valentino alla propria amata(o), uno(a) potrebbe dare dei denari. Se chi riceve il denaro compra la stessa che cosa che avrebbe ricevuto, gli amanti hanno la stessa soddisfazione che avrebbero avuto facendo o ricevendo il regalo. Se, invece, l’amata(o) compra la cosa che davvero desidera, la soddisfazione è maggiore per entrambi gli amanti.
Con linguaggio tecnico, si sostiene che l’opzione denaro è superiore, da un punto di vista Pareto efficiente, all’opzione dono. Insomma, a far regali si compie un’azione meno efficiente. Aleggia il dubbio, ed allora perché li si fa? La risposta “perché non c’è solo l’economia” non è una risposta soddisfacente. Vediamo allora se esistono delle ragioni economiche per fare dei regali zuccherosi a san Valentino.
La prima cosa che viene in mente è che è razionale evitare le persone troppo razionali. Se immagino che la mia amata(o) sia così razionale da essere Pareto efficiente, finirà che non dormo la notte pensando che potrà un giorno improvvisamente cambiare partner, per un puro movente razionale. Essere economicamente irrazionali, come si è facendo dei regali zuccherosi, è un modo per affermare che vi sono delle viscosità, proprio come nei modelli keynesiani con i salari rigidi, e dunque non si tema, non si cambierà facilmente partner.
La seconda cosa che viene in mente è che più tempo si passa insieme, meno facilmente si lascia il partner. Se la sera di san Valentino lei (lui) va a cena con gli amici e lui (lei) guarda la televisione, è mandato un messaggio, quello che asserisce che non condividiamo il tempo. Ecco sorgere il pericolo: maggiore è l’investimento, minore è la probabilità d’uscita. Se compro un fondo comune, la società X è il 1% del suo portafoglio, e dunque se è comprata o venduta a me la cosa non interessa. Se, invece, la stessa società X mi vede come un socio importante, ecco che le sue sorti m’interessano.
Il controllo del rischio (evitare gli umani troppo razionali, che possono scappare; evitare che l’investimento sia minuscolo, perché si scappa facilmente) spinge ad essere “Pareto inefficienti”. Insomma, mostrare con sguardo ebete all’amata(o) uno zuccheroso dono di circostanza, è economicamente razionale.
Vedi Bamboccione’s economics
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