L’offerta di debito pubblico sarà cospicua soprattutto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Oggi all’asta dei titoli a lungo termine – che in Gran Bretagna sono chiamati gilt – l’offerta è stata maggiore della domanda. Un segnale spurio oppure il segnale che non sarà facile collocare un debito pubblico crescente a rendimenti contenuti?


Ecco Bloomberg: «Investors bid for 1.63 billion pounds ($2.4 billion) of 4.25 percent notes, less than the 1.75 billion pounds offered». Si ha un aspetto tecnico. I titoli offerti erano a quarant’anni, mentre il programma di acquisto di titoli del Tesoro da parte della Banca centrale inglese arriva fino ai titoli a venticinque anni. I mercati temono le obbligazioni che la Banca centrale non compra?   
 
Vedremo come andranno le aste in corso in questi giorni negli Stati Uniti. Quest’anno, fra titoli in scadenza e titoli di nuova emissione, l’offerta sarà pari a 2.500 miliardi di dollari.

La settimana scorsa la Federal Reserve (1) aveva annunciato che avrebbe acquistato sia le obbligazioni delle imprese semi-statali che emettono obbligazioni per erogare mutui, sia il debito pubblico del Tesoro a lungo termine. Quel giorno si è avuto il maggior balzo dei prezzi delle obbligazioni del Tesoro dagli inizi degli anni Sessanta. Da allora – vedi il grafico – il prezzo delle obbligazioni a dieci anni non ha fatto che scendere, ossia i rendimenti a salire.
 
I segnali negativi sono due: 1) i rendimenti negli Stati Uniti salgono nonostante la Banca centrale abbia «premuto il bottone rosso»; 2) in Gran Bretagna, per la prima volta da anni, un’asta non ha funzionato normalmente.
 

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(1) http://www.centroeinaudi.it/notizie/il-bottone-rosso-è-stato-premuto.html


Questa nota è stata scritta alle 17.00, ora italiana. La aggiorniamo con la notizia sull’asta statunitense per 34 miliardi di dollari di titoli del Tesoro a cinque anni. Il rendimento è leggermente salito rispetto a quello atteso, a 1,85 invece che a 1,8%, e la domanda rispetto all’offerta è stata pari al doppio, ma l’ultima volta era stata pari a 2,2 volte. I rendimenti sulla parte lunghissima, dieci e trenta anni, sono saliti. Ecco lo stesso grafico di prima aggiornato tre ore dopo.


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