È possibile che quando analizzeremo la guerra Russo-Ucraina troveremo che venne persa dalla Russia molto presto, quando non riuscì la presa di Kiev e il rovesciamento del governo in due settimane. Come la seconda guerra mondiale venne persa dalla Germania non nel '45 ma quando perdette la battaglia di Inghilterra.
Le “guerre che durano” le vincono o i Paesi che possono produrre il 15% del Pil da distruggere senza rovinare i ceti lavoratori, e ce ne è solo uno sul pianeta, quindi vincono le guerre lunghe le alleanze della potenza economica americana. Oppure possono vincere le guerre che durano Paesi così poveri che la guerra non modifica il tenore di vita da poveri reali di gran parte della popolazione, come i vietnamiti contro gli americani (1975), e come gli ucraini (reddito medio pro capite ante guerra 3.600 euro annui lordi) contro i russi.
La guerra per i “senza pane” è quasi un game changer e può creare opportunità di ascensore sociale.
I "senza pane" e la guerra
So che è un argomento ruvido, ma in fondo è così dai tempi della prima crociata che arricchì avventurieri e cavalieri senza il becco di un quattrino (vedere il film su Rolando senza terra). A maggior ragione se la guerra crea la premessa per una ricostruzione in grande stile che verrà realizzata con capitali investiti dall’estero che la Pace mai e poi mai avrebbe portato. Anche per la pelosa economia, i vincitori saranno quindi gli ucraini, non i russi. Che siano loro o meno a pagare i danni di guerra non importa. Stanno già pagando con la disoccupazione (in tutte le aziende estere chiuse) con il calo dei redditi del 4% reale e l’aumento medio dei prezzi del 15%.
Un secondo anno così non è sostenibile. Mentre Wall Street è tornata a salire. L’aumento dei tassi è finito e l’inflazione in America ha toccato il picco e scenderà dal mese prossimo.
Come si diceva? It’s the economy, stupid (uno dei 3 claim della campagna per le presidenziali vinta da Bill Clinton con George W.H. Bush)
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