Lo scorso anno avevamo fatto il punto sui mercati (1). Tutti i mercati erano cari, e tali sono rimasti anche quest'anno. Anzi, i prezzi delle azioni sono pure cresciuti più degli utili, mentre i rendimenti delle obbligazioni sono rimasti bassissimi, nonostante la ripresa in corso. Urge per l'ennesima volta fare il punto sulla logica dei mercati. Il punto di vista mainstream afferma che le attività finanziarie si dispongono per rischio rendimento. Ossia alla lunga le azioni rendono più dei BTP che rendono più dei BOT, con queste due ultime attività che sono molto poco rischiose. Gli immobili non hanno una collocazione definita. Di seguito i risultati di una ricerca sui risultati degli ultimi centocinquanta anni (2).
1 - La serie storica di 150 anni è relativa ai Paesi ricchi – prima tabella. I rendimenti sono di periodo - cedola, dividendo, affitto reinvestiti. Le attività rischiose sono le azioni e gli immobili, quelle non rischiose i titoli a reddito fisso a breve e a lungo termine – seconda tabella. Come si vede, le attività rischiose hanno reso alla lunga molto di più - forse non sembra, ma si tenga presente l'effetto dirompente del tasso composto.
2 - I rendimenti dei titoli privi di rischio, laddove si vede che non solo hanno reso meno della crescita del PIL, ma hanno anche registrato una maggiore volatilità. I sistemi pensionistici a ripartizione, quelli centrati sul PIL, sono stati - in astratto e negli ultimi centocinquanta anni - meglio messi di quelli ad accumulazione, quelli centrati sulle attività finanziarie. I sistemi ad accumulazione migliorano i propri risultati se al reddito fisso si sommano gli investimenti in azioni e immobili.
3 – Nel dettaglio, i rendimenti dei titoli privi di rischio (titoli a breve e a lungo termine), laddove si vede che titoli a lunga hanno reso di più solo negli ultimi decenni
4 - I rendimenti dei titoli rischiosi, laddove si vede che le azioni e gli immobili hanno dato circa lo stesso rendimento – prima tabella. In forma grafica si vede bene che gli immobili hanno registrato una notevole minor volatilità.
5 – Prime conclusioni
a) Le attività rischiose rendono molto più di quelle meno rischiose. Ciò conferma le convinzioni mainstream.
b) Le attività meno rischiose rendono molto meno del PIL, se si tiene conto dell'effetto devastante delle due guerre mondiali sui risultati reali, ossia al netto dell'inflazione. Altrimenti rendono appena meno oppure ultimamente di più (attenzione come rendimento di periodo non come rendimento puntuale). Ciò non conferma le convinzioni mainstream, quelle relative alla sempiterna modesta rischiosità unita ai buoni risultati del reddito fisso.
c) Gli immobili rendono - a seconda dei periodi – poco meno o poco più delle azioni, ma nel periodo preso per intero sono molto meno volatili. Ciò non conferma le convinzioni mainstream, quelle relative ad un maggior rendimento richiesto dalle attività più volatili per essere sottoscritte.
2 - http://www.frbsf.org/economic-research/files/wp2017-25.pdf
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