Perché mai la Banca Centrale degli Stati Uniti si occupa attivamente – con il Quantitative Easing 1 e con il Quantitative Easing 3, appena varato - delle obbligazioni con in pancia i mutui ipotecari, potendo persino comprare quelle con in pancia le rette universitarie. La ragione c'è, ed è legata alla struttura della spesa delle famiglie: da anni i prezzi dei beni industriali scendono, mentre quelli dei servizi salgono – e nel prezzo dei servizi albergano le obbligazioni. Ripubblichiamo una nostra vecchia analisi (1).
Quattro anni fa, Elizabeth Warren, avvocato e professore a Harvard, aveva tenuto una conferenza dal titolo suggestivo di «The Coming Collapse of the Middle-class». Un chiarimento: per «middle-class» s’intende negli Stati Uniti quel che in Europa sono il proletariato qualificato e la piccola borghesia. Che cosa è accaduto negli Stati Uniti dal 1970? Il reddito individuale dei singoli esponenti della middle-class non è, al netto dell’inflazione, cresciuto, mentre è cresciuto il reddito famigliare. La differenza è dovuta all’ingresso delle donne nel mondo del lavoro. L’analisi della Warren si riferisce a una famiglia con due figli che ha un reddito vicino a quello mediano, con entrambi i genitori che lavorano. I prezzi dei beni alimentari, dell’abbigliamento, dell’elettronica di consumo, degli elettrodomestici sono scesi e anche molto dal 1970 a oggi. Ossia, i loro prezzi sono cresciuti meno dell’inflazione media. Quindi, se il reddito individuale è rimasto circa invariato, tenendo conto dell’inflazione, e quello famigliare è cresciuto, perché si lavora in due, la famiglia media oggi compra più beni alimentari, abbigliamento eccetera rispetto a una volta. Tante sono le ragioni della discesa dei prezzi: dalla grande distribuzione ai guadagni di produttività nei settori industriali. La famiglia media spende quindi meno per mangiare, vestirsi, eccetera; mentre, invece, spende di più per usare l’automobile. Ma i prezzi delle automobili sono scesi. Com’è possibile spendere di più? Le famiglie medie devono possedere due automobili per crescere i figli, portarli a scuola e recarsi a lavorare in posti diversi. La famiglia media compra, anche contando le due automobili, molti più beni di una volta, quando consuma prodotti industriali. Da un punto di vista materiale dovrebbe perciò stare meglio.
E invece no, perché sono saliti i prezzi dell’istruzione e delle assicurazioni sanitarie. Ma, soprattutto, è salito il prezzo delle abitazioni, comprar casa, nonostante la caduta del prezzo degli immobili, costa di più. Insomma, la crescita dei prezzi dei servizi si è «mangiata» il guadagno legato alla caduta dei prezzi dei beni industriali. Il tenore di vita alla fine non è cambiato gran che. Inoltre, la struttura dei prezzi relativi penalizza chi ha figli. Infatti, chi ha figli deve possedere due automobili, ha maggiori spese sanitarie, e le case costano di più se sono vicine alle scuole migliori. In aggiunta, se una volta bastavano dodici anni di studio, dall’asilo al diploma, per avere un reddito decoroso, oggi sono necessari diciotto anni, dalla scuola materna alla laurea, per avere lo stesso reddito. La produttività dell’istruzione è scesa.
La middle-class con figli è, alla fine, insicura. Una volta, a fronte di un capovolgimento della fortuna, come la disoccupazione, si potevano post porre i consumi. Si comprava il frigorifero nuovo solo dopo che si era trovato un nuovo lavoro. Insomma, le spese erano più elastiche di oggi e una flessione temporanea del reddito non metteva in particolare difficoltà le famiglie. Oggi le spese sono diventate più rigide, perché non si può post porre il pagamento delle rate delle case, della scuola, delle assicurazioni, e quindi anche una flessione temporanea del reddito mette in seria difficoltà le famiglie. Oggi una crisi economica morde le famiglie meno abbienti più che in passato. Le spese rigide rispetto al reddito fanno diventare le famiglie molto vulnerabili in caso di crisi prolungata. Se il reddito si riduce per effetto della disoccupazione, le famiglie si trovano mal messe. In passato negli Stati Uniti si rimaneva disoccupati per quindici mesi, ossia, in media, si trovava un nuovo lavoro aspettando poco più di anno. Negli ultimi tempi, ci vogliono quaranta mesi per trovare un nuovo lavoro, ossia più di tre anni.
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