Perché le destre populiste, dai seguaci di Trump negli Stati Uniti a quelli di Vox in Spagna, ad alcuni partiti di governo in Italia, insistono nello sposare le tesi del negazionismo climatico, o quanto meno si sforzano di tenere il freno a mano tirato sui provvedimenti tesi a combattere il riscaldamento, e diminuire le emissioni di gas serra?
Forse una semplice imitazione degli amici americani, o forse una forma di conservatorismo miope che sa guardare solo al passato, o semplicemente una vecchia allergia ai sistemi di regole collettive che in qualche modo limitino la libertà individuale?
È una domanda importante, vista la crescente influenza di questi movimenti politici e la loro presenza nei governi di diversi paesi europei.
Le evidenze empiriche
Eppure, questa estate rovente ci propone tutti i giorni evidenze empiriche dirette del drammatico impatto del riscaldamento globale, che è conseguenza delle attività umane e in particolare della nostra dipendenza dai combustibili fossili. Non che ci fosse bisogno di ulteriori evidenze: il dato scientifico è solido e incontrovertibile ormai da decenni, i meccanismi fisici del riscaldamento sono noti in dettaglio, e le passate predizioni dei climatologi si sono sistematicamente avverate.
Che cosa sta succedendo?
Facciamo una piccola rassegna di quello che abbiamo visto, solo alle ultime settimane.
La settimana più calda, in media planetaria, da quando esistono misure, ha fatto seguito al mese di Giugno più caldo mai registrato. Nelle acque dell’Atlantico settentrionale sono state misurate temperature mai viste in precedenza: così distanti dalle medie storiche che, senza il riscaldamento globale, si tratterebbe di un evento atteso una volta ogni 16mila anni. Il ghiaccio marino antartico è ai minimi storici per la stagione: 2,6 milioni di chilometri quadrati sotto la media storica; di nuovo, un evento essenzialmente impossibile dal punto di vista statistico in assenza del riscaldamento globale. Nel nostro piccolo, in Italia, abbiamo segnato record assoluti di temperatura in Sicilia e in Sardegna, e abbiamo battuto il record europeo per la dimensione dei `chicchi’ di grandine: in Friuli è caduto un blocco di ghiaccio con un asse maggiore di quasi venti centimetri. Nel frattempo, incendi di eccezionali dimensioni e straordinaria potenza stanno devastando l’isola di Rodi nel Mediterraneo, e inceneriscono immense estensioni di foreste canadesi.
A fronte di questo bollettino di sciagure, ben comprese e da tempo previste in senso statistico dalla climatologia, non si può non osservare, con una buona dose di tristezza, la reazione politica delle destre populiste americane ed europee - destre di governo oggi in Italia - e dei media che le sostengono. Un riflesso pavloviano: minimizzare, irridere, negare a tutti i costi l’evidenza.
La reazione delle destre
In rapida successione, abbiamo visto in Italia diversi esempi. Il Presidente del Consiglio attacca il «fanatismo ultra-ecologista della sinistra» nel suo messaggio agli amici spagnoli di Vox (peraltro poi sconfitti alle elezioni).
Poco dopo, il Vicepresidente del Consiglio bersaglia con ben collaudato sarcasmo (e notevole creatività interpretativa) la legge europea per il «ripristino della natura», bollata come "ideologica", sebbene già largamente annacquata in fase di approvazione, e destinata ad una lenta implementazione.
Un importante senatore di maggioranza twitta ironico a proposito dei record di temperatura continuamente battuti, forse tentando di suggerire che i dati siano falsi; i dati invece, purtroppo, sono veri, come ci si aspetta su un pianeta che si sta riscaldando. A stretto giro di posta, i quotidiani vicini al Governo rispolverano il consueto circo itinerante di negazionisti climatici nostrani, in prevalenza ottuagenari, questa volta arricchito da un recente premio Nobel per la Fisica (peraltro ottenuto con importanti esperimenti di meccanica quantistica, non certo di climatologia), attualmente al soldo di una fondazione sostenuta dai produttori americani di combustibili fossili.
È naturale chiedersi quale sia il motivo di questa opposizione, condita di livore, all’evidenza scientifica, ormai da tutti verificabile, dell’immenso problema con cui siamo costretti a confrontarci.
La questione del riscaldamento
Il riscaldamento globale infatti non è, di per sé, né di destra né di sinistra. È uno dei grandi problemi dello sviluppo umano, è un dato di fatto che riguarda tutti da vicino. Si può certamente discutere di quali siano le politiche migliori per affrontarlo, ma davvero non ha alcun senso immaginare di poterlo rimuovere. Sarebbe anzi di grande utilità se forze politiche eterogenee offrissero soluzioni diverse e creative, partendo da fatti condivisi: i partiti progressisti non hanno certamente il monopolio delle buone idee in materia.
C’è, in particolare, una categoria di obiezioni alle leggi pensate per combattere i cambiamenti climatici che, in linea di principio, andrebbe presa seriamente in considerazione. Si dice che provvedimenti troppo drastici farebbero danno all’economia, causando una perdita di posti di lavoro in certi settori, oppure ostacolando le iniziative di varie categorie di imprenditori. Ora, si potrebbe ugualmente argomentare che la transizione energetica, come quella digitale, ha un immenso potenziale per creare nuovi posti di lavoro, e aprire nuove possibilità per gli imprenditori capaci di coglierle. Un dibattito che lasciamo agli economisti.
L'impatto dell'indifferenza
Ma c’è un aspetto in questo attento bilancio di danni e benefici che, paradossalmente, solo di rado viene preso in considerazione: l’impatto economico inevitabile del non far nulla, o del fare troppo poco.
Facciamo solo qualche esempio.
Riscaldamento globale significa incremento dei fenomeni meteorologici estremi: ondate di calore, grandinate, nubifragi; quindi alluvioni e frane; quindi danni diretti per l’agricoltura, per l’allevamento, per le abitazioni e le infrastrutture, e danni indiretti per il turismo, e per il settore assicurativo. Ogni ondata di calore significa aumento dei consumi energetici, diminuzione della produttività, sovraccarico dei sistemi sanitari, un gran numero di morti precoci (stimate in poco meno di 20mila nella sola Italia nel 2022). Più a lungo termine, si imporrà la necessità di sostenere costi ingenti per ristrutturare case, uffici e scuole, per fare in modo che continuino a essere ambienti vivibili in tutte le stagioni per vite serene e produttive. Le attività agricole dovranno adattarsi al clima che cambia: per quanto tempo sarà ancora possibile coltivare il riso nella pianura padana?
Cambiamenti climatici non governati stanno già contribuendo alle ondate migratorie dal Sud del mondo verso l’Europa e i paesi dal clima più temperato. E questa tendenza è destinata a crescere in misura proporzionale alla nostra inazione. Singolare che proprio le forze politiche più drasticamente contrarie all’immigrazione non tengano conto di questo dato.
Infine, limitarsi a conservare l’esistente significa sottrarre spazio di innovazione tecnologica, economica e industriale su linee che saranno invece sviluppate in altri paesi: veicoli elettrici, energie rinnovabili, risparmio ed efficienza energetica, cattura del carbonio, innovazione nella filiera agricolo-alimentare. In Italia si farebbero invece investimenti in tecnologie in via di obsolescenza, come quelle legate ai combustibili fossili: un progetto per un paese di retroguardia. Sarebbe ora quindi di chiudere con il conservatorismo miope di chi vede solo l’esistente, e avere il coraggio di fare innovazione vera e incisiva.
L'urgenza che sottovalutiamo
Ci sono poi altri due argomenti importanti che spingono ad agire in fretta.
Da un lato, l’avversario non sta fermo: il riscaldamento globale negli ultimi decenni ha seguìto un percorso sostanzialmente lineare, accompagnando da vicino la curva di crescita della concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera. Non è affatto sicuro che si continui così. Il riscaldamento può innescare fenomeni di feedback positivo (per esempio a causa del rilascio di metano dal permafrost delle regioni artiche, o a causa della riduzione dei ghiacci polari, che aumenta l’assorbimento delle radiazioni solari). Questi feedback positivi possono dare luogo a punti di non-ritorno (tipping points), che cambiano la velocità del riscaldamento: ci sono motivate speculazioni che questo stia accadendo proprio in questi anni.
D’altra parte, è fondamentale non lasciarsi andare alla rassegnazione: agire adesso in modo incisivo può ancora mitigare in modo importante gli effetti dei cambiamenti climatici nei decenni futuri. Di qui l’importanza di una corretta e completa informazione sul riscaldamento globale, sulle sue cause, e sulla connessione con i fenomeni meteorologici estremi. Questo punto è stato ribadito con forza proprio in questi giorni in una lettera aperta dei nostri scienziati (tra i quali Giorgio Parisi) ai media italiani. Un vero e proprio appello per una comunicazione seria, e per la cooperazione di tutti per combattere un problema che tutti ci riguarda.
Farà caldo, molto caldo. Per tutti. È fondamentale per questo che tutte le forze politiche, con le loro idee diverse, collaborino a cercare soluzioni serie per un problema che non si può eludere.
Sitografia
https://public.wmo.int/en/media/news/preliminary-data-shows-hottest-week-record-unprecedented-sea-surface-temperatures-and
https://climate.copernicus.eu/record-breaking-north-atlantic-ocean-temperatures-contribute-extreme-marine-heatwaves
https://yorkshirebylines.co.uk/news/environment/antarctica-sea-ice-reaches-its-lowest-extent-since-observations-began/
https://www.media.inaf.it/2023/07/24/palermo-record-temperatura/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/07/25/il-chicco-di-grandine-piu-mai-caduto-in-europa-e-stato-raccolto-in-provincia-di-pordenone/7241596/
https://www.nytimes.com/2023/07/26/opinion/climate-canada-wildfires-emissions.html
https://www.bbc.com/news/uk-66286741
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/07/14/meloni-attacca-il-fanatismo-ultra-ecologista-della-sinistra-il-videomessaggio-agli-elettori-di-vox/7228831/
https://www.youtube.com/watch?v=RWo5eJxny-s
https://www.theguardian.com/world/2023/jul/12/eu-passes-nature-restoration-law-vote-meps
https://twitter.com/SimoPillon/status/1683162183327260679
https://ilmanifesto.it/negazionisti-ditalia-unitevi-quelli-che-a-luglio-fa-caldo
https://en.wikipedia.org/wiki/Economic_impacts_of_climate_change
https://www.swissre.com/institute/research/topics-and-risk-dialogues/climate-and-natural-catastrophe-risk/expertise-publication-economics-of-climate-change.html
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https://www.nytimes.com/2023/07/20/world/europe/heat-elderly.html
https://www.economist.com/science-and-technology/2023/07/19/are-the-current-heatwaves-evidence-that-climate-change-is-speeding-up
https://www.climatemediacenteritalia.it/lettera-clima-media-2023/
https://www.oecd.org/environment/cc/losses-and-damages/
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