Il comparto dell'auto appare sempre più ingolfato. Ieri il tracollo di Tesla a Wall Street sui conti (l'utile netto in calo del 44% nel trimestre) e i numeri positivi ma al di sotto delle attese di Renault nei primi nove mesi. Oggi il report del Centro Studi Promotor sull'andamentto del mercato in Europa. Anche qui numeri positivi ma non troppo. Commentando i dati sulle immatricolazioni dell'europa occidentale (Ue, Efta e Uk) con 1,166 milioni di registrazioni e un incremento dell'11,1% rispetto allo stesso mese del 2022 gli analisti parlano di «frenata nel recupero dell'auto anche per la fine o la carenza di incentivi alle elettriche». E spiegsano: «Il risultato positivo infatti non è soddisfacente se si considera che nel gennaio-settembre l'incremento sullo stesso periodo del 2022 è del 17%. Il rallentamento nella crescita del mercato in Europa occidentale è dovuto anche al venir meno di incentivi all'acquisto di auto elettriche in particolare nel mercato tedesco che è il più importante dell'area e che in settembre accusa un calo dello 0,1%, mentre nel periodo gennaio-settembre ha fatto registrare una crescita del 14,5%».

Ombre arrivano anche dal confronto con il periodo pre Covid: «Sebbene il quadro appaia comunque positivo nel confronto con il 2022 non si deve dimenticare che rispetto ai livelli ante-pandemia manca ancora all'appello una immatricolazione su cinque».  Il mercato dell'area, nel periodo gennaio-settembre, accusa ancora un calo del 21,3% rispetto allo stesso periodo del 2019. Ma c'è di più: «Il recupero in atto appare dovuto soprattutto al consistente portafoglio ordini accumulato nel periodo in cui la produzione di auto è stata fortemente ostacolata dalla carenza di microchip e di altri componenti essenziali mentre da più parti si segnala che la raccolta di nuovi ordini è al momento insoddisfacente per consentire un ritorno in tempi brevi ai livelli ante-pandemia».

Gian Primo Quagliano, direttore del Centro Studi Promotor

Soluzioni? Il direttore di Promotor Gian Primo Quagliano: «Il governo italiano dovrebbe rivalutare senza ulteriori indugi la nostra politica di incentivi all'auto elettrica. In tutti i Paesi in cui la quota delle elettriche è rilevante sono in vigore incentivi generosi che si stanno rivelando assolutamente necessari per sostenere il decollo dell'auto elettrica. Una circostanza che l'Italia non dovrebbe sottovalutare».