Quanto tempo serve per creare un gioiellino capace di competere con i gruppi tech multinazionali? Meno di 15 anni. Parola di Tinexta gruppo con oltre duemila dipendenti che opera nel digital trust, cyber security e business innovation. Era il 2009 quando è nata per volontà e intuizione di Enrico Salza e Pier Andrea Chevallard, rispettivamente presidente e amministratore delegato della società, da Tecno Holding, società controllata dalle principali Camere di commercio italiane e da Unioncamere. Una dimensione, quella pubblica, che Tinexta ha conservato anche oggi e che viene considerata fondamentale per la missione: sostenere uno sviluppo economico responsabile favorendo la crescita sociale e supportando i piani di innovazione delle aziende. E che assicura anche buoni numeri: nel primo trimestre i ricavi sono cresciuti del 10 per cento, superando quota 86 milioni mentre il risultato operativo è cresciuto del 26% a 4,3 milioni. Tanto che il cda ha anche approvato un buyback.
Tutte queste cose Enrico Salza e i responsabili delle diverse unit le racconteranno dal 25 al 28 maggio alla diciassettesima edizione del Festival dell’economia di Trento che ha un titolo molto stimolante: “Il futuro del futuro. Le sfide di un mondo nuovo”. Dice Salza: «Andiamo a Trento proprio per parlare e apprendere di futuro. Siamo ormai immersi nel nuovo mondo digitale, un mondo in cui ho vissuto e vivo in prima persona con la guida di Cerved prima e di Tinexta ora. Due società, potremmo dire, nate dalla necessità di codificare e digitalizzare il mondo in un “digital deal” che richiedeva prima di raccogliere e gestire i dati e oggi di utilizzarli per sviluppare competitività e migliorare i process».
Una missione che Tinexta ha sviluppato in fretta. E bene. Tanto da ritagliarsi uno spazio di primo piano tra gli operatori europei, promuovendo un’offerta integrata di servizi avanzati per l’identità e la certificazione digitale, la cybersicurezza, il digital marketing, l’accesso ai finanziamenti per l’innovazione e l’internazionalizzazione. Detto in altre parole Tinexta gestisce progetti complessi di trasformazione digitale, realizzando soluzioni mirate di sviluppo “taylor made” per innovare piccole e medie imprese, grandi gruppi e istituzioni. Dall’Italia la società si è allargata in altri nove Paesi tra Europa e America Latina. Ed è anche sbarcata in Borsa. In realtà la prima quotazione risale a quasi dieci anni fa, nel segmento Aim a Piazza Affari. Poi due anni dopo è sbarcata su Star Euronext Milano. Di pari passo è andato avanti il piano di acquisizione di società in Italia e all’estero. Le ultime, meno di tre anni fa, hanno permesso inglobando Corvallis, Yoroi e Swacan di creare una nuova business unit e entrare nel mondo della cybersicurezza. Delle quali sono entrate a far parte anche italiane Queryo e ForValue.
Ma la sfida non è finita. Ancora Salza: «»Viviamo una quarta rivoluzione industriale che richiede una diversa organizzazione dei processi produttivi. Cambia il contesto nel quale operiamo, cambia anche il nostro modo di affrontare le azioni, le operazioni del lavoro, le nostre relazioni, il nostro modo di divertirci o di fare la spesa. Viviamo immersi in quella che il filosofo Luciano Floridi ha ribattezzato Infosfera, un nuovo mondo nel quale reale e virtuale, analogico e digitale, si abbracciano e si intrecciano, creando un nuovo valore sociale. In questa prospettiva il digitale è lo strumento fondamentale per il mondo dell’innovazione e della sostenibilità. E’ la strategia che apre la strada a nuove opportunità, è il vantaggio competitivo che offre alle imprese e ai cittadini».
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