La corsa dei prezzi rallenta nell'area euro. Ben lontano dai pronostici della Bce che un anno fa ipotizzava che di questi tempi fosse quasi rientrata nei ranghi. Però cala. Ora si assestata su un +4,3%. In Italia, invece, è stabile anche se a guardare ai numeri nudi e crudi indicano un +0,2 mese su mese e un -0,1% su base annua (+5,4%). Nell'unione Europea legata alla moneta comune a settembre il tasso annuale è sceso di 9 decimali di punto percentuale, tanto quanto avvenuto a maggio su aprile. Nei mesi successivi il calo era stato di 6 punti a giugno su maggio, 2 punti a luglio su giugno, un punto ad agosto su luglio. Insomma, una discesa più nette. Sia pure sempre decimale. Ma ecco il quadro Paese per Paese: Germania 4,3% dopo 6,4% ad agosto, Francia 5,6% (5,7% un mese prima). La Spagna invece va in controtendenza, con un aumento a 3,2% dopo 2,4% registrato ad agosto. In Olanda, caso unico in tutta Europa, inflazione negativa: -0,3% dopo +3,4% ad agosto.
In Italia, l'Ansa titola: "Ulteriore, seppur lieve, rallentamento dell'inflazione a settembre". Ma non è proprio così. Secondo le stime preliminari dell'Istat, nel mese l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e del 5,3% su base annua, da +5,4% del mese precedente. La discesa, spiega l'Istat, risente dell'andamento dei prezzi dei beni alimentari, la cui crescita annua «si riduce sensibilmente pur restando su valori marcati». In altre parole il carrello della spesa abbandona una crescita a doppia cifra ma resta decisamente alta:+8,6%. E accelerano i prezzi legati all'energia (carburanti, luce e gas a mercato libero) e dei trasporti. Un'inflazione al 5,4% è comunque il dato più basso da diciotto mesi: gennaio 2022.
Sull'inflaione è intervenuto anche il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco: «Lo sviluppo dell'inflazione nell'anno è stato determinato da uno choc straordinario, di natura esterna. Il nostro intervento deve essere calibrato sulla base dei rischi che si possono materializzare rendendo ancora più difficile il nostro percorso. Questa è l'interazione difficile che stiamo avendo all'interno di coloro che hanno questa responsabilità, con successo. Adesso bisogna che quel successo dia luogo alla necessaria pazienza per vedere i risultati. L'inflazione è la tassa più iniqua che colpisce soprattutto i meno favoriti».
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