Questa mattina è toccato a Giorgia Meloni diventare la prima premier a lasciare il suo compagno via social a reti unificate. Su X (l’ex Twitter), Facebook e Instagram scrive “La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui.” etc. etc. 

Giambruno è stato colpito e affondato da un fuori onda difficilmente commentabile che “Striscia la notizia”, storica trasmissione preserale di Canale 5, ha divulgato ieri sera. Questa mattina quando ho letto il tweet di Meloni ho pensato fosse un fake. Invece, come sempre più spesso accade quando si parla di politica in Italia, la realtà supera la finzione. 

Ad agosto il premier canadese Justin Trudeau annunciò il suo divorzio via social, ma il contesto era del tutto diverso. E il Canada non è l’Italia. Va però dato atto alla presidente del Consiglio di avere consegnato alla storia un messaggio di addio che, date le premesse, avrebbe meritato toni da rissa al saloon, invece è stata una civilissima presa d’atto. C’è una bambina di soli sette anni che merita di essere protetta.

C’è anche, a mio parere, un’altra piccola lezione che arriva da questa vicenda: il potere della televisione e la voglia che la politica ancora ha, di gestire quel potere. Con tutti i pericoli che questo comporta. Sebbene si viva nell’era dell’informazione digitale, degli smartphone che dettano tempi e gusti personali, la TV ha sempre un grande fascino. Sia essa privata che, soprattutto, pubblica.

Giambruno, pur essendo (ex) compagno della presidente del Consiglio conduce (condurrà ancora?) un programma su Rete4. Lo conduce in modo tronfio, forte del potere che il potere politico consegna agli eletti di turno. Troppa sicumera, troppa autostima, ed è andato a sbattere contro l’iceberg. C’è da chiedersi perché una donna piuttosto acuta come Giorgia Meloni abbia permesso al suo compagno di spingersi fino a questo punto. Sono mesi che è nell’occhio del ciclone per questa evidente anomalia parentale.

Non che, per restare nell’alveo dell’appropriazione familiare di spazi pubblici, i coniugi Boccia abbiano dato spettacolo molto diverso nella sostanza. Nunzia De Girolamo in Boccia, ex parlamentare ed ex ministro di Forza Italia, ora improvvisata conduttrice su Rai 3 di una trasmissione dal titolo “Avanti popolo” (gli autori devono essere senz’altro quelli resi celebri dalla serie Boris), ha intervistato nientemeno che il marito, Francesco Boccia, deputato del partito Democratico ed ex ministro. La moglie intervista il marito. Ma siete seri? Ovviamente gli ascolti della trasmissione sono stati e continuano ad essere un flop clamoroso. Per fortuna.

La politica da quando esiste la televisione ambisce a gestirla, solo che è un esercizio che ha una sua complessità. Bisogna saperlo fare. Questi signori non sanno fare nemmeno questo, i tempi di Ettore Bernabei che guidava la Rai come un dittatore targato Democrazia Cristiana, ma era una Rai bellissima (andate a vedere cosa produceva), sono lontani anni luce.

Infine c’è il retrogusto amaro della contemporaneità. Mentre l’Europa e l’Occidente vivono forse il momento più cupo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, rattrista che un Paese membro del G8 debba ritrovarsi con una presidente del Consiglio costretta a fare i conti e quindi a indebolirsi, a causa di un fuori onda e di una sete di potere che pare senza fine.