Senza entrare nel merito di quanto le virtù dell'uno dipendano dai vizi dell'altro, appare interessante, nella prospettiva di un Paese con un forte e simile dualismo Nord-Sud come l'Italia, abbozzare qualche piccolo parallelismo. Il caso Grecia e la proposta di Taylor stimolano infatti qualche riflessione, e forse possono persino suggerire qualche analoga soluzione da applicare al dualismo tutto interno al Belpaese, dove il Lombardo-Veneto può essere in tutto assimilato alla nostra Germania e la Calabria o la Sicilia alla nostra Grecia, o meglio alla nostra Magna Grecia. Non è forse un caso che l'idea di Taylor, la sua amara constatazione di un'Europa irrimediabilmente a due velocità, sempre più in difficoltà a stare nella stessa «camicia di forza» della moneta unica, scaturisca sì dalla tragedia greca ma tragga spunto anche dall'esperienza vissuta personalmente durante una vacanza passata in Calabria, una regione che versa da anni in condizioni forse ancor più tragiche. Le analogie si possono moltiplicare ancora. Così come l'Europa sembra aver trovato una modalità di salvataggio della Grecia - per quanto, temo, di corto respiro -, ugualmente da noi si continua ad accettare che ogni anno un pacchetto di salvataggio incondizionato, o, usando parole più appropriate, un trasferimento fiscale da Nord a Sud, dell'entità di quasi 44 miliardi di euro secondo le recenti stime di Luca Ricolfi, venga impiegato per tenere insieme le regioni del Sud con il resto del Paese. In Europa la Germania di Angela Merkel storce il naso di fronte a un salvataggio una tantum da 30 miliardi di euro e minaccia la fuoriuscita dall'euro. In Italia, dove la stessa rappresentanza politica sembra spaccarsi e territorializzarsi in maniera sempre più evidente - con un'egemonia leghista al Nord, il radicamento resistente della sinistra nel Centro e un PdL sempre più partito meridionalista - c'è da chiedersi, alla vigilia dell'anniversario dei 150 anni dell'unità nazionale, fino a quando il costo del continuo salvataggio del Sud sarà tollerato. |
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