Vera l'analisi qui di seguito proposta, nel breve termine i prezzi delle obbligazioni e delle azioni degli Stati Uniti dovrebbero tenere, con il dollaro debole, mentre nel più lungo termine dovrebbero flettere, con il dollaro che resta debole.

Sapendo che a cavallo fra la fine di quest'anno e l'anno prossimo riprenderà lo scontro sul bilancio pubblico fra Democratici e Repubblicani, la Banca Centrale degli Stati Uniti non dovrebbe rischiare che possa esserci un rialzo dei tassi e dei rendimenti, e quindi non dovrebbe ridurre il passo degli acquisti di obbligazioni – 85 miliardi di dollari al mese. In conclusione, e ancora per qualche tempo, niente “tapering” e dunque i prezzi delle obbligazioni dovrebbero tenere. Ma, allo stesso tempo, è stata presa la decisione di ridurre l'impatto degli acquisti, e perciò nel 2014 dovrebbe incominciare il “tapering”. In conclusione, in futuro i prezzi delle obbligazioni dovrebbero flettere.

Con una “curva dei rendimenti” (la disposizione per scadenza temporale dei titoli del Tesoro) ancora schiacciata, le azioni, sebbene care, non dovrebbero subire la concorrenza delle obbligazioni che offrono un rendimento maggiore, e dunque non dovrebbero flettere. Il blocco per tre settimane degli stipendi pubblici che si è avuta questo mese dovrebbe ridurre in misura quasi impercettibile la crescita del PIL, che perciò non dovrebbe percuotere gli utili. In conclusione, la borsa non dovrebbe flettere nel breve termine, e poi si vedrà.

Infine il dollaro. Con i rendimenti schiacciati i capitali escono dagli Stati Uniti alla ricerca di una maggiore remunerazione. Il dollaro dovrebbe perciò essere debole con la continuazione delle politiche monetarie ultra espansive. Le ultime vicende hanno anche mostrato come gli Stati Uniti non siano un “porto sicuro”, ciò che dovrebbe spingere le banche centrali dei paesi asiatici a cercare delle soluzioni all'investimento in soli dollari delle riserve. E dunque, anche con un rialzo di tutta la curva dei rendimenti, il dollaro dovrebbe restare debole. In conclusione, il dollaro dovrebbe restare debole sia nel breve sia nel lungo termine.

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