I dati sulla disoccupazione statunitense ripresi dai maggiori media sono quelli calcolati a partire dalle grandi imprese. Esiste poi un calcolo, molto meno preciso, che conta i disoccupati anche delle piccole imprese (1). I numeri divergono: nel primo caso si hanno per il mese di ottobre 190 mila disoccupati in più, nel secondo 550 mila. La differenza è esorbitante e segnala – per quanto la precisione delle stime differisca molto – qualcosa di importante, come un divario accentuato fra gli andamenti delle grandi e delle piccole imprese (2). Si tenga conto che nel passato la ripresa dell’occupazione partiva dalle piccole imprese. Prendendo le stime che considerano «disoccupato» chi ha dovuto portare il call center a casa sua, siamo arrivati al 17,5% della popolazione. Il tasso di disoccupazione calcolato in questo modo è quello che varia meno nel corso del tempo, perché non tiene conto delle classificazioni che mutano, ed è quello che è cresciuto di più (3). Esiste un indicatore che mostra come vanno le cose, privo di «aspettative» (gli indicatori con le «aspettative» sono, infatti, ultimamente migliori di quelli che ne sono privi). Questo indicatore ha solo i numeri crudi: i nuovi disoccupati, il reddito disponibile senza i trasferimenti pubblici, la variazione del Pil, eccetera, ed è aggiornato «in tempo reale». Ultimamente sta piegando (4). Insomma, non si vedono, nei dati puntuali, i «germogli di ripresa».


Da dove possano scaturire gli utili delle imprese che giustificano il livello dei corsi azionari, resta un mistero. A meno che non si consideri la spinta ai profitti che viene dal resto del mondo e dalla debolezza del dollaro (5). Oltre, naturalmente, al costo del denaro nullo (6). Queste però sono spinte che hanno una durata limitata. Comunque sia, il mercato azionario sta salendo da giorni in assenza di scambi significativi. Insomma, il largo pubblico «sta alla finestra».


(1) http://jessescrossroadscafe.blogspot.com/2009/11/reader-asks-how-did-558000-people-lose.html

(2) http://blog.atimes.net/?p=1224

(3) http://www.zerohedge.com/sites/default/files/images/U-6%20October.jpg

(4) http://www.philadelphiafed.org/research-and-data/real-time-center/business-conditions-index/

(5) http://www.centroeinaudi.it/notizie/avviso-ai-naviganti-vi-/-il-dualismo-anglosassone.html

(6) http://www.centroeinaudi.it/notizie/mille-bolle-blu-intorno-a-me.html