Premettendo che l’economia va male e che il rischio di deflazione esiste, la Fed ha dichiarato che comprerà sia le obbligazioni legate ai mutui ipotecari sia i titoli del Tesoro a lungo termine. La Fed, se riesce a schiacciare con i propri acquisti i rendimenti delle obbligazioni, può rendere meno oneroso per le famiglie il carico degli interessi.

Va subito notato che il settore estero, sia quello pubblico – le banche centrali – sia quello privato, ha smesso da qualche mese di comprare le obbligazioni statunitensi a lungo termine e si è concentrato su quelle a breve termine. La decisione della Fed può essere giudicata in due modi: 1) le cose si avviano abbastanza velocemente verso una soluzione, grazie alla decisione di sostenere il mercato immobiliare e le famiglie schiacciando i rendimenti delle obbligazioni; 2) la nuova politica della Fed, poiché bilancia in parte la carenza di domanda di titoli del Tesoro a lungo termine da parte estera, sortirà effetti meno efficaci.

Si può pensare che la decisione della Fed sarà più o meno efficace, ma che resta pur sempre efficace, almeno secondo i mercati di ieri. I prezzi delle azioni delle finanziarie sono saliti, quelli delle obbligazioni del Tesoro sono cresciuti in un giorno come non accadeva da quasi cinquant’anni, e il dollaro, alla luce del minore rendimento delle obbligazioni statunitensi, è caduto. (Si noti che il dollaro era a 1,25 contro l’euro un paio di settimane fa, quando molti affermavano che l’euro si sarebbe sfracellato sotto i colpi dei paesi «cicala», e ora è a 1,35).

Viene il dubbio che vi sia troppo ottimismo intorno all’effetto «salvifico» della Fed circa i rendimenti delle obbligazioni. Le ragioni dello scetticismo sono semplici. Se il debito pubblico non crescesse, o crescesse poco, allora i prezzi delle obbligazioni, grazie agli acquisti della Fed, potrebbero salire in maniera stabile. Ma il debito pubblico sarà emesso in grande quantità nei prossimi anni (1). Il deficit pubblico è, infatti, finanziato con l’emissione di titoli. Basteranno i 300 miliardi di dollari della Fed volti a comprare titoli del Tesoro a stabilizzare i rendimenti a lungo termine, quando solo il deficit di quest’anno è cinque volte maggiore degli acquisti della Fed e l’estero ormai non compra le obbligazioni a lungo termine?

L’acquisto diretto di titoli è il «bottone rosso» che si preme quando non si hanno più strumenti che funzionino normalmente. La Fed lo ha premuto.


(1) http://www.ustreas.gov/press/releases/tg10.htm