Dato il particolare stato di agitazione che sta diffondendosi per la direzione che potrebbero prendere i rendimenti delle obbligazioni governative (e anche societarie), vale la pena soffermarsi sulle variabili che sono rilevanti per l’inquadramento del tema. Lo fa per noi una sintetica ed efficace tabella del Fondo Monetario Internazionale composta da nove indicatori determinanti.

Alcuni riguardano il bilancio del settore pubblico: il debito pubblico lordo e netto (dei beni detenuti dagli Stati), il deficit (surplus) pubblico, il deficit (surplus) strutturale (depurato dai fenomeni ciclici) e il livello dell’aggiustamento necessario a riportare i conti in equilibrio da qui al 2020 (ovvero un rapporto tra debito pubblico e PIL del 60%, tranne per il Giappone simulato all’80%...).

Due indicatori riguardano le finanze private ovvero il debito delle famiglie residenti e il debito delle società non finanziarie. Altri due considerano l’esposizione verso l’estero di ogni paese in termini di bilancia delle partite correnti (differenza tra risparmi e investimenti) e di posizione finanziaria netta (differenza tra crediti e debiti). I valori sono stati confrontati con l’andamento delle stesse variabili nel ventennio 1990-2009 per vedere quali sono i paesi in condizioni attuali più o meno favorevoli rispetto al passato. Li abbiamo sintetizzati in tre categorie di merito (meglio - nella media - peggio).

Infine abbiamo dato un punteggio (3 meglio, 2 nella media, 1 peggio) e lo abbiamo diviso per il numero di indicatori (nove tranne per la zona Euro dove gli indicatori sono otto non essendo calcolata la variabile di aggiustamento dei conti pubblici a livello di area). Dopo la Germania, che ha sette indicatori su nove migliori e nessuno peggiore, le economie più virtuose sono l’Italia e l’Olanda mentre il più evidente peggioramento degli indicatori finanziari lo si registra nel Regno Unito e in Spagna. Stati Uniti e Giappone sono al disotto della media dell’area Euro.

Le debolezze dell’Italia sono note ovvero un debito pubblico (lordo e netto) troppo elevato. Meno noti sono i punti di forza: il minore deficit strutturale, il minore debito delle famiglie, una minore esigenza di aggiustamento (quasi in linea con la Germania) e una bilancia delle partite correnti leggermente positiva. Le fragilità dei mercati finanziari sono, peraltro, ancora molto presenti e con queste è necessario fare i conti per evitare di essere danneggiati più di quanto il confronto sugli indicatori finanziari suggerirebbe.

 

 

La tabella è stata elaborata partendo dal lavoro di Barclays Bank - Easy Does it - del 24 maggio 2013 a pagina 3

Key financial balances in advanced countries

US Japan UK Can. Euro France Germ. Italy NL Spain

GOVERNMENT BALANCES

1 Government gross debt (2013) * 108 245 94 87 95 93 80 131 74 92
2 Government net debt (2013) * 89 143 86 36 74 87 56 106 36 79
3 General government balance (2013) * -6.5 -9.8 -7.0 -2.8 -2.9 -3.7 0.0 -2.6 -3.4 -6.6
4 structural balance (2013) * -4.6 -9.5 -4.3 -1.2 -1.3 -1.2 -0.3 -0.2 -1.2 -4.5
5 Req'd fisc.adj't. (inc. age costs) ** 13.3 16.9 8.7 6.2 4.2 1.0 1.1 6.1 6.8
PRIVATE SECTOR BALANCES
6 Households’ gross debt (2012) *** 81 66 94 93 66 56 58 45 128 80
7 Non-fin. corporates’ gross debt (2012) 89 136 118 61 138 157 95 115 119 180
EXTERNAL BALANCES
8 Current account (2013) -2.9 1.2 -4.4 -3.5 2.3 -1.3 6.1 0.3 8.7 1.1
9 Net external assets (2012) -28 66 -35 -16 -13 -16 40 -22 51 -91
2013 % GDP
Source: IMF *forecast April 2013. ** estimate by IMF of amount of fiscal adjustment, as a share of GDP, required during 2013-20, in order to achieve a gross public
debt/GDP ratio of 60% by 2030 (80% for Japan). *** most recent data divided by annual GDP
Cells shaded in dark blue indicate a value in the top 25 percent of a pooled sample of all countries shown in the table from 1990 through 2009 (or longest sample
available), except for row 8 (current account) for which the shading is applied according to a Barclays Research assessment of riskiness). No shading indicates values
in the bottom 50 percent, and light blue in the 50th to 75th percentile