Questa mattina, a un tale che mi diceva che in questa Borsa le oscillazioni sono tante, quindi la regola aurea è invertire posizione ogni volta che si susseguono tre variazioni giornaliere consecutive, rosse o nere, opponevo il seguente ragionamento. Tra il 1995 e oggi (ossia in 16 anni) lo SP500 ha cambiato trend quattro volte. Ogni volta ha oscillato parecchio e ha dato un bel po' di tempo agli investitori per prendere la decisione di cambiare direzione. Nel 2000 ha oscillato tra 1.400 e 1.500 per quasi un anno. Nel 2002 ha oscillato tra 800 e 900 per quasi un anno. Nel 2008 ha oscillato tra 1.400 e 1.500 per quasi un anno. Eccezione nel 2009, quando ha girato più velocemente, ma comunque oscillando tra 700 e 900 per cinque mesi. Ogni svolta ha lasciato un bel po’ di tempo ai gestori e agli investitori per decidere.
Prima conseguenza: decidere in fretta, nel giro di un giorno, due o tre non so se è sbagliato, ma è inutile. Seconda conseguenza: sono sicuro che i gestori e i trader hanno girato le loro posizioni ben più di quattro volte; il che, oltre a essere inutile, è stato certamente sbagliato eccetto che nei quattro casi giusti. Terza conseguenza: sono già nove mesi che il mercato oscilla tra 1.200 e 1.400 (d’accordo, c’è più volatilità di una volta e bisogna prendere una banda di 200 punti e non di 100 punti come riferimento di movimenti veri, ossia diversi dal su e giù occasionale), il momento giusto per decidere se siamo a un punto di svolta o meno è adesso.
Veniamo al punto, i tassi di crescita del Pil reale negli Stati Uniti. Lo SP500 non si è mai sbagliato e ha girato sempre in corrispondenza di un cambiamento di trend della crescita del Pil. Non una volta in più, non una volta in meno. La questione sta allora in questi termini.
Credete voi che la linea tratteggiata, che riporta le previsioni del Pil americano dell’Economic Outlook dell’Ocse, sia quella corretta, ossia che il Pil americano crescerà nel 2012 del 3,12 per cento (o del 2,8 per cento, secondo una recente revisione)? Allora l’SP500 è da tenere, o da comprare. Se invece pensate che le forecast siano scorrette e che gli Stati Uniti andranno in recessione, più o meno marcata, la Borsa non è da acquistare e probabilmente è da vendere alla prima occasione buona.
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