Con la prima parte delle manovre di Monti si ha una riduzione delle spese legate alle pensioni (allungamento del periodo lavorativo e sistema contributivo esteso quasi a tutti). Si ha anche un incremento delle entrate legate alla patrimoniale sugli immobili. Si hanno, infine, altre voci minori come taglio delle spese delle amministrazioni publiche e aumento delle entrate, come le imposte sui capitali “scudati”. Il pareggio di bilancio dovrebbe essere raggiunto nel 2013. Nel caso ci si avvicinasse e non lo si raggiungesse, scatterebbe l'effetto Iva, che verrebbe aumentata fino al raggiungimento del pareggio.

La prima parte delle manovre di Monti è di circa 20 miliardi e si aggiunge alle manovre estive di Berlusconi III, che erano state pari a circa 60 miliardi. Nel 2013 si dovrebbe avere un surplus primario (il saldo fra le uscite e le entrate prima del pagamento degli interessi) positivo (le entrate maggiori delle uscite) e eguale agli oneri da interessi. Ossia un deficit pari a zero.

Grazie al deficit pari zero non sarà più emesso debito pubblico. Nel tempo, mano mano che cresce il Pil, il rapporto debito/Pil scende, perchè il numeratore è fermo, mentre il denominatore varia in direzione positiva. Nel 2012 il Pil dovrebbe però flettere leggermente, e nel 2013 rimanere invariato. La seconda parte delle manovre di Monti le conosceremo fra poco tempo e sono quelle che dovrebbero promuovere lo sviluppo.

Siamo finalmente formiche. Ora sono gli altri - ad eccezione della Germania - divenuti a nostro confronto cicale a dover diventare formiche.