Il grande giorno è arrivato, William e Kate si sposano. Il principe del casato Windsor ha trovato la sua principessa e con lei vuole riscattare la monarchia britannica, appannata dagli scandali e da un ventennio in cui i reali non si portavano più. Ora che nei sondaggi i britannici sono tornati prepotentemente monarchici – a parte alcune eccezioni rilevanti, come quella dell’intellettuale Christopher Hitchens (1) che dice alla principessa Kate: scappa, portati via il tuo amore, ma scappa, quella è una famiglia di matti, l’Inghilterra non ha più bisogno di re e regine –, la giovane coppia reale può anche giocare un ruolo più importante: far ripartire l’economia.
Le stime dicono che il business che ruota attorno al matrimonio dell’anno (del decennio?) s’aggira attorno a 1 miliardo e 600 milioni di dollari in turismo e merchandising (2). I gadget sono meravigliosi: si va dalle unghie con su la coppia alle solite tazze e zuccheriere fino al frigorifero (con o senza dispenser dell’acqua, disponibile in vari colori) con la foto degli sposi (3). Secondo alcuni, i manager dovrebbero guardare il matrimonio e prendere appunti: non c’è miglior case history per imparare a posizionare un prodotto, e venderlo, anche a un pubblico sottoposto alle regole dell’austerità com’è quello britannico.
La storia delle nozze reali, infatti, come ha spiegato la Harvard Business Review (4), prima di tutto ricorda che i sentimenti vendono – grande scoperta degli anni Ottanta, punto saldo del consumismo moderno; ricorda che il brand è importantissimo (si fanno molti paragoni anche con lo slogan più fortunato e più redditizio della politica inglese degli ultimi vent’anni: la Cool Britannia dell’ex premier laburista Tony Blair); ricorda anche che ci sono effetti collaterali da non sottovalutare.
Secondo alcune stime, il sostegno della monarchia è costato agli inglesi, nel 2009, 55 milioni di dollari – da allora però la regina ha imposto l’austerità anche a Buckingham Palace: memorabili sono le foto di lei che sale su un treno (5). Il matrimonio di William e Kate costerà per la sicurezza almeno 30 milioni di dollari, mentre i detrattori ricordano che, tra vacanze (il 29 aprile è festa nazionale) e ponti per undici giorni, la produttività britannica subirà un collasso, che alcuni stimano in svariati miliardi di dollari.
I reali devono poi stare attenti che lo sfarzo non si trasformi in un boomerang: se passa l’idea che le nozze di William e Kate sono come un megabonus per banchieri irresponsabili, per la coppia sarà difficile recuperare popolarità. Ma per ora il matrimonio è un’occasione, soprattutto per Kate. Che potrebbe scrollarsi di dosso fantasmi del passato e paragoni fastidiosi con lo sfortunato matrimonio di suo suocero, diventando non una principessa del popolo riciclata, ma una principessa anticrisi nuova di zecca.
(1) http://www.slate.com/id/2291497/
(2) http://www.businessweek.com/ap/financialnews/archives/April2011/D9LVPG280.htm
(3) http://www.businessweek.com/news/2011-04-26/will-and-kate-toilet-seats-condoms-join-tacky-london-souvenirs.html
(4) http://blogs.hbr.org/kanter/
(5) http://www.npr.org/blogs/thetwo-way/2009/12/queen_elizabeths_train_ride.html
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