Secondo Goldman Sachs, le famiglie si stanno certamente ritraendo dal debito. Perciò – nel breve termine – si avrà una pressione negativa, attraverso la minor domanda per consumi, sulla crescita economica. Questa pressione al ribasso dovrebbe – nel 2009 – essere bilanciata dalla minore riduzione delle scorte (tecnicamente: si produce di più, perché si liquidano meno le scorte) e dallo stimolo fiscale (la spesa pubblica in deficit è ormai superiore al 10% del Pil).
E qui arriva il bello. Che cosa succede poi – nel 2010 – quando le scorte e il deficit avranno esaurito la propria capacità di bilanciare i minori consumi delle famiglie? Una ripresa degli investimenti e una crescita della domanda dei paesi emergenti – secondo loro. Può darsi – aggiungiamo noi, molto scettici. In ogni modo – ribadiscono alla Goldman Sachs – è meglio, nel dubbio, se i tassi d’interesse sono tenuti molto bassi per qualche anno.
Dunque, la ripresa non è su un sentiero solido. È la seconda volta che arriva una nota di cautela dalla Goldman Sachs (3).
(1) http://www.centroeinaudi.it/notizie/leconomia-trainata-dal-debito-non-e-in-salute.html
(2) http://ftalphaville.ft.com/blog/2009/09/10/71086/dont-worry-about-deleveraging/
(3) http://www.centroeinaudi.it/commenti/si-parva-licet-componere-magni.html
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