Uno studio della casa finanziaria giapponese Nomura mostra come gli scambi mensili su alcuni titoli in rapporto al valore di borsa delle imprese siano impressionanti. Nel caso della AIG, il gigante delle assicurazioni ora controllato dal Tesoro statunitense, il controvalore degli scambi mensili è pari a otto volte il valore di borsa della società: vuol dire che gli investitori cambiano opinione molte volte in un arco temporale minimo. I numeri di Citi e General Electric sono di parecchio inferiori, ma comunque elevati. L’estero – l’Europa e l’Asia – è meno «esagitato» negli scambi, come si vede dai grafici:
http://www.zerohedge.com/article/aig-casino-hot-potato-darling-806-monthly-turnover-ratio
Gli acquisti di titoli di stato statunitensi davvero importanti sono quelli effettuati da cinesi, giapponesi e inglesi. Cina e Giappone comprano – il primo paese da sempre, il secondo lo faceva in passato – le attività in dollari, soprattutto i titoli di stato, per tenere il cambio. L’Inghilterra compra per sé e per i paesi che non vogliono vedere registrate le proprie transazioni, come i paesi petroliferi. Si osserva nel 2009 una caduta degli acquisti nel corso del tempo:
http://www.zerohedge.com/sites/default/files/images/Total%20Top%203%20Purchases.jpg
Dunque gli statunitensi si scambiano le azioni come se fossero «patate bollenti», mentre l’estero è sempre meno interessato alle loro obbligazioni emesse dal Tesoro.
(1) http://www.centroeinaudi.it/commenti/lesuberanza-pericolosa-/-ii.html
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