Fonti:Bespoke Invest, Bloomberg, Financial Times, The Guardian


Le azioni privilegiate sono un buon sensore di come stanno andando le cose. Avendo, appunto, il privilegio di ricevere il dividendo prima delle azioni ordinarie, ed avendo il privilegio di ricevere delle quote di patrimonio prima delle ordinarie in caso di liquidazione, esse sono un buon sensore per capire che idea il mercato abbia intorno alla solidità dei flussi di reddito e del patrimonio di un’impresa.


Mostriamo l’andamento dell’ETF (vedi: http://en.wikipedia.org/wiki/Exchange-traded_fund) delle azioni privilegiate delle imprese finanziarie: esse sono al minimo di novembre. Possiamo dire che le azioni intraprese e le dichiarazioni fatte da allora a favore del sistema finanziario non hanno mutato la percezione del rischio che si aveva due mesi fa.
 


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In Cina arriva, o è arrivata, la recessione? La stima è difficile, ma si può immaginare che se la produzione di energia elettrica, una statistica facile da raccogliere, è in flessione del 10%, qualcosa (vedi: http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601087&sid=aJ.iVg8IcUJ4&refer=home) stia andando male.
 


Per lo standard cinese, una recessione si ha anche con un’economa in crescita. La spiegazione del paradosso è che sotto una certa soglia di crescita (stimabile intorno al 8%) le decine di milioni di contadini che s’inurbano non sono più assorbiti negli opifici e quindi possono diventare dei sottoproletari in rivolta (vedi: http://www.guardian.co.uk/world/2009/jan/25/china-globaleconomy).
 

La recessione cinese a sua volta trascina al ribasso la domanda di beni capitali e di materie prime di tutto il mondo.
 

Il Fondo Monetario stimava ad ottobre la crescita mondiale intorno al 3%, poi è passato circa al 2%, ed ora è appena passato ad una stima sopra lo 1% (vedi: http://www.ft.com/cms/s/0/17628d2e-eae7-11dd-bb6e-0000779fd2ac.html). Considerando la prudenza con cui si muovono, questo è un altro segnale negativo.