Avevamo scritto (1) che «l’unica giustificazione per comprare oggi le azioni è che gli utili – nel corso del tempo – si muovono sempre in salita. E dunque per ogni caduta si può immaginare un ritorno (quanto meno) al picco precedente. In questo caso, si prendono i prezzi correnti e li si mette a confronto con gli utili del picco ultimo noto (metodo di Hussman) – quindi, i prezzi di oggi con gli utili del 2007. Attenzione, quelli del 2007 erano utili ottenuti con i grandi profitti delle banche dalle obbligazioni (successivamente dette) tossiche, e con la domanda sempre in crescita che veniva dalle famiglie (super) indebitate». Bene, abbiamo trovato lo stesso ragionamento in un documento della Goldman Sachs.


Il documento (2) mostra molti grafici. A noi interessa quello con la composizione degli utili. Si vede che il settore finanziario e quello dei consumi generano il 50% (sic) degli utili dello Standard & Poor’s al picco. Il numero si ottiene sommando gli utili della finanza al suo picco (30%) con i consumi di base e discrezionali (10% ciascuno).

Ecco il grafico:
http://www.centroeinaudi.it/images/lettera_economica/composizione%20settoriale%20degli%20utili%20secondo%20gs.jpg

Fa piacere che Goldman Sachs (2) (3) manifesti una certa prudenza. Anzi che addirittura la specifichi: «Peak earnings may be difficult to replicate, given fundamental changes in the financial, energy, and, most importantly, the consumer sectors».



(1) http://www.centroeinaudi.it/commenti/l-industria-finanziaria-le-banche-centrali-i-fondi-pensione.html

(2) http://www.scribd.com/doc/18746583/Goldman-Sachs-State-of-the-Markets

(3) http://www.centroeinaudi.it/notizie/goldman-sachs.html

(4) http://www.centroeinaudi.it/notizie/goldman-sachs-/-ii.html