Fonti: Wall Street Journal

Gli indici sono come i grandi alberghi, dove le imprese entrano ed escono, secondo la fortuna. Prendiamo il famoso Dow Jones. Ai tempi dei “laudatores temporibus actis”, nel pieno del boom informatico, una fabbrica di processori sostituì una fabbrica di pneumatici. Il nuovo che avanzava contro le ciminiere dei nonni. Passano gli anni e, come accade spesso, gli animi cambiano. AIG, appena decaduta, ossia de privatizzata, sembra che sarà sostituita nel Dow Jones da Kraft. Le assicurazioni, troppo avide, sono finalmente sostituite dall’affidabile alimentare.
 

Ai tempi dei “laudatores temporibus illis” è punita l’economia di carta e sono premiati i formaggi, quintessenza dell’economia reale: macchinari, latte, operai, negozianti felici, madri amorevoli che preparano il panino al pupo. Rassicura gli investitori. Tra l’altro, il settore alimentare tiene bene in borsa, quando le cose vanno male, ma diventa una lumaca, quando le cose vanno bene. Ovvio, la gente quando diventa più ricca non mangia un numero maggiore di panini, ma preferisce viaggiare. Viceversa, se le cose vanno male, viaggia molto poco, e, mesta, mangia panini. In termini tecnici, l’alimentare ha un beta inferiore a 1.