Le maggiori imprese europee fino alla crisi del 2007 avevano un rapporto fra capitalizzazione e patrimonio netto pari a due volte. Ora è pari a una volta. Il rapporto fra capitalizzazione e patrimonio netto (Price to Book Value) di oggi è eguale a quello che si aveva durante il crack dei primi mesi del 2009. (La capitalizzazione è a un livello maggiore, ma il patrimonio netto nei due anni è aumentato). In termini di valutazione ci troviamo nella stessa situazione in cui eravamo ai tempi del crack della Lehman. Questa è la valutazione puntuale. Che cosa possiamo aspettarci nel prossimo futuro?

Qual'è l'aspettativa intorno alla variabilità nel prossimo futuro dei prezzi delle azioni. Mettiamo in nota le modalità del calcolo. Essa era pari, prima della crisi dell'estate, al 5% in su e in giù, oggi è pari al 10%, sempre in su e in giù. Il mercato si attende delle escursioni doppie. Quest'attesa di escursioni doppie dura da agosto. Il senso di quanto detto è che il mercato non si attende dei tempi normali, ma dei tempi che possiamo immaginare da “montagne russe”. Delle montagne russe che però non hanno dei picchi esagerati, e nemmeno delle valli scoscese. In passato – nel 2008 - è capitato di avere delle escursioni attese del 20%. Come che sia, quest'indicatore ci dice che il mercato delle azioni si attende dei tempi molto volatili, ma non dei “drammi maggiori”.

Nota sul calcolo della volatilità:

si hanno degli strumenti con cui, se i mercati salgono, si guadagna (se scendono si perde), e altri strumenti, con i quali si guadagna se i mercati scendono (si perde se salgono). Gli strumenti sono le opzioni, dei contratti regolarmente scambiati. Si studia l'andamento delle opzioni sull'indice maggiore della borsa americana, il mercato che guida tutti i mercati mondiali, e si costruisce un indice. Questo indice è chiamato VIX. Esso prende la forma di un numero. Il numero attualmente è pari a 30, prima dell'estate, quindi prima della crisi, era pari a 15. L'aspettativa è oggi quella di una variabilità dei prezzi doppia rispetto a pochi mesi fa. Il conto è questo: 15 (che sta per quindici per cento) è la variabilità all'insù e all'ingiù dei prezzi calcolata su un anno (annualizzata, quindi su dodici mesi). Per sapere qual'è la variabilità attesa a un mese, saltando i molti passaggi del calcolo, si divide il numero del VIX per 3,5. Dunque si ha 15%/3,5 = 4.3%. Se l'indice è trenta, abbiamo il doppio. Dunque l'escursione attesa è oggi di poco inferiore a una banda di +/- 10%.