Esiste un modo di seguire gli andamenti dell'economia statunitense che non sia quello di commentare i risultati del suo PIL, che esce trimestralmente dopo che il trimestre si è chiuso, oppure quello di aspettare il primo venerdì di ogni mese per avere i dati delle disoccupazione del mese precedente? Giuseppe Russo, economista e membro del Centro Einaudi, ha messo insieme le molte variabili del ciclo economico statunitense che escono ogni mese (tranne una che esce alla fine del mese successivo). Le ha messe insieme in uno modello di previsione (non lineare - per gli adepti un modello neurale) che indica come vanno le cose (1). I risultati del modello sono poi messi a confronto con il PIL. Si vede che il modello è in grado di anticipare le svolte del PIL. La serie storica è lunga, perché parte dagli anni settanta.
Oggi come siamo messi? Un'ascesa economica stabile si avrebbe se l'indicatore del ciclo fosse non solo in salita (una variazione positiva), ma anche giunto al livello che caratterizza le riprese. Il primo grafico del lavoro citato mostra come l'indicatore (la linea rossa, quella blu è il PIL) si stia riprendendo dopo essere caduto poco tempo fa, ma come esso sia ancora lontano (è al livello di 50) dal livello tipico (intorno a 100) delle riprese stabili. La ripresa quindi continua, ma è abbastanza moscia.
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