Sono ore importanti per l’Italia. È in corso il voto di ballottaggio per l’elezione del sindaco in città significative come Roma, Torino e Trieste e in decine di Comuni. Ci stiamo estenuando nel dibattito sul green pass e i vaccini, mentre è appena stato varato il decreto fiscale. Eppure, rimaniamo inchiodati ai soliti dibattiti, al consueto piccolo cabotaggio, ai talk-show delle urla. Alla democrazia bloccata.

Non possiamo permettercelo, dobbiamo pensare al futuro

Sono ore importanti per l’Italia, al di là delle urne. Guardare lungo è strategico non soltanto perché l’emergenza climatica (indubbia) chiede risposte concrete, ma soprattutto realistiche e realizzabili. Questione di contenuto, ma anche di stile. Sarebbe auspicabile, anzitutto, un supplemento di democrazia: vorrei che i candidati primi cittadini sconfitti, per esempio, da domani invocassero non il complotto, ma l’appoggio – critico, leale – dell’avversario risultato vincitore. Per il bene comune, nulla di più. Per iniziare a contrastare l'astensionismo. Essere liberali e democratici – non ultraliberisti, non populisti – esige il rispetto delle idee, delle opinioni diverse dalle nostre, ma anche molto buon senso. Le derive ideologiche sono fesserie fuori tempo. Così come la denigrazione del competitor. Ne usciremo?

Coronavirus e ciliegine

Vi dico come la penso sulla questione del Covid, giusto per essere chiari: meglio l’obbligo, punto. Credo sia quanto mai opportuno per evitare ogni tipo di ambiguità. Tutto il resto aumenta le sciocchezze che ci fanno perdere molto tempo e moltissimo denaro per la ripresa del Paese. Il complottismo, poi, è la ciliegina: una delle peggiori derive contemporanee, segnale di una grave mediocrità intellettuale. È giusto ragionare sul capitalismo del controllo, ma citare a sproposito Orwell, Great Reset e dittature è carenza culturale di comodo: come sta facendo una certa parte del mondo cattolico, che strizza l’occhio alla destra più reazionaria.

La famiglia resta nell’angolo?

Se nella riforma fiscale – e su Mondo Economico approfondiremo quanto basta nelle settimane a venire – la famiglia e dintorni restano un fanalino di coda, non c’è Draghi che tenga. Non avremo molto futuro. Stiamo diventando troppo vecchi e ci stiamo consumando nell’egoismo tipico degli anziani: non riusciamo a morire e ci avvitiamo sulle solite ripetitive questioni. Fascismo e antifascismo, per quanto aut aut dirimente; voto di scambio e decreti omnibus; affermazioni di principio sui giovani, ma nessuna (o rara o complicata) misura per aiutare mamme e papà con i bambini piccoli. Sono decenni che ci comportiamo così e ne hanno la responsabilità morale tutti i politici che finora si sono succeduti a Palazzo Chigi, democristiani in testa. Che farete adesso, nei Palazzi romani, del Family Act?    

Il Pnrr e le specie pioniere

La grande iniziativa Next Generation Eu sarà una cartina di orientamento. Diventerà la bussola per capire se si sta cambiando stile, in Italia. E sarà l’ultima volta, siatene certi, perché poi non avremo altre occasioni simili. Ultimo treno, per davvero. La gestione del denaro e dei progetti sui territori, pertanto, sarà cruciale. Il Piemonte è un caso assolutamente emblematico e sarà interessante osservarne gli sviluppi nei prossimi giorni. La finanziaria Finpiemonte – che dovrà gestire tutta questa massa di quattrini in arrivo da Bruxelles – è bloccata per una gravissima corresponsabilità incrociata negli anni di centrodestra e centrosinistra alla guida della Regione. È senza Cda, arenata per uno scontro di potere con la burocrazia amministrativa, alle volte addirittura più famelica di potere dei politici. Con la magistratura pronta a intervenire e Dio solo sa con quali conseguenze. Vedremo.

Gli appetiti vengono mangiando, purtroppo.

E ci dicono che bisogna stare con le orecchie ben dritte per evitare sfaceli sul Recovery Plan. Sfaceli economici e finanziari, oltre che disastri reputazionali con la Comunità europea. Dobbiamo essere tutti – tutti – all’erta su questo fronte, senza alcuna concessione ai compromessi. Lo dobbiamo anche a quei giovani under30 e under40 che, buttando il cuore oltre l’ostacolo, hanno scelto di candidarsi per le circoscrizioni e per i consigli comunali, in qualsiasi schieramento.

Amici agronomi mi ricordano spesso che le betulle sono specie pioniere. Spuntano per prime negli spazi lasciati vuoti dopo frane, valanghe, colate laviche, alluvioni. Anche sulla ghiaia: preparano il terreno, rendendolo fertile, creando humus favorevole all’evoluzione.

Dobbiamo seminare molte betulle.