La sinistra in Europa sta attraversando la sua ultima crisi d’identità. In Italia si litiga sulle primarie e sui rottamatori e sui candidati dell’ultim’ora. In Francia i socialisti guidati dal presidente François Hollande hanno appena varato la legge di stabilità, molte tasse e un po’ di tagli, quanto basta per far scendere in piazza migliaia di persone (1) e far gridare autorevoli editorialisti alla “condanna alla depressione” per la Francia (2). In Germania si prova la via meno sinistrorsa affidandosi a un leader “merkeliano” come Peer Steinbrück (fu ministro del governo della cancelliera durante la grossa coalizione) che deve mettere insieme tutte le correnti dell’Spd e riportarle verso il centro (3) – e dice che lo farà a modo suo, chiedendo un metro e ottanta, tanto è alto, di libertà di movimento. Nel Regno Unito si tenta una sintesi tra un passato liberale e un presente molto più “rosso” e determinato dalle forze sindacali.

Il Labour britannico ha alcune particolarità: prima di tutto, se oggi si votasse, andrebbe al governo. Il suo vantaggio sui Tory non è più di dieci punti percentuali come era qualche mese fa, ma comunque si tratta di una solida maggioranza del 5-6 per cento. Il Labour andrebbe al governo pur non sapendo cosa dire – ed è questa l’altra stranezza.

I conservatori, in coalizione con i liberaldemocratici, hanno avuto qualche inversione di tendenza: la sanità andava riformata e invece non si farà, tanto per dirne una. Ma i conti non sono in linea con le aspettative e nemmeno le prospettive di crescita, quindi bisogna un po’ rivedere i piani. I laburisti cercano di rivederli, ma più che investimenti in infrastrutture, tasse sui bonus e aumento dell’aliquota massima al 50 per cento di imposte i laburisti non riescono a dire. Soprattutto non riescono a dare una visione di come sarà la Gran Bretagna nei prossimi anni – sarà cool ancora?

O cool è un’espressione troppo blairiana per poter essere ancora spendibile? Il leader, Ed Miliband, sta cercando di trovare una sintesi tra passato e futuro, e si lascia corteggiare dai sindacati – che mai si sono sentiti tanto forti, e pure sono incontentabili – e dagli stessi programmi già adottati dal governo attuale. Quando Ed Balls, cancelliere dello scacchiere ombra, dichiara che ci saranno “tagli, nelle pensioni, nelle spese e nei salari” (4), l’elettorato laburista continua a tremare e i conservatori continuano a dargli di ipocrita (5).

Miliband ha invece problemi di leadership: ha fame di potere abbastanza?, chiede qualcuno (6), ha coraggio abbastanza? Al discorso alla convention ha dimostrato di averne, e anche i conservatori cameroniani del magazine Spectator (7) hanno sancito una “svolta blu”, a destra, di Ed Miliband (con tanto di sottolineatura della “one nation”, contro le mire secessioniste della Scozia). Ma che questo sia sufficiente per portare il Regno Unito fuori dalla recessione è tutto da dimostrare, come sanno le sinistre che già sono al governo in Europa.

http://www.france24.com/en/20120930-thousands-protest-paris-against-eu-austerity-pact

http://www.telegraph.co.uk/finance/comment/ambroseevans_pritchard/9577674/Another-domino-falls-as-Hollande-pushes-France-into-depression.html

http://online.wsj.com/article/SB10000872396390444138104578028020169996936.html?mod=googlenews_wsj

http://www.guardian.co.uk/politics/2012/oct/01/ed-balls-vows-to-rebuild-britain-anew

http://www.dailymail.co.uk/debate/article-2211458/Ed-Balls-Hypocrite-dare-tell-voters-truth.html

http://www.independent.co.uk/voices/comment/is-ed-miliband-hungry-enough-for-power-thats-the-real-test--as-his-brother-david-knows-only-too-well-8192988.html

http://blogs.spectator.co.uk/coffeehouse/2012/10/milibands-speech-verdict-its-blue-ed/