Immaginate che la conversazione a cena cada sulla Grecia – un evento possibile visto che siamo alle ultime fasi della trattativa sul suo salvataggio. Potete scegliere la vostra narrativa: quella della Grecia come “cicala” inaffidabile, un Paese che non vuole riformarsi, che perciò finirà per abbracciare la povertà (1), oppure quella della Grecia che sembra una “cicala”, ma, invece, è una “formica” (2).

Se volete abbracciare la seconda narrativa, dovete tener presente che andreste contro il “senso comune”. Vi servono perciò dei numeri – i numeri fanno sempre impressione –, numeri che qui di seguito vi forniamo.

In Grecia vi erano ben – considerando la popolazione nel complesso - 907 mila dipendenti pubblici nel 2009. Alla fine del 2014 ve ne sono 651 mila, ossia un 25% in meno. Immaginate l'impatto politico della stessa riduzione in altri Paesi. Per esempio, in Italia si avrebbero oggi rispetto a cinque anni prima 750 mila dipendenti pubblici in meno. I numeri sono della Commissione Europea e li trovate a pagina 38 (3). Syriza vuole incrementare l'occupazione pubblica di 15 mila unità, ma questa è una goccia rispetto alla riduzione precedente (4). I numeri mostrano che abbiamo a che che fare con una “formica”.

Passiamo al bilancio pubblico. Qui siamo in territorio minato. Si può abbracciare il “punto di vista di Berlino” che sostiene che la contrazione del bilancio pubblico è espansiva, perchè rilancia la fiducia sulla sostenibilità del sistema (5),(6), oppure abbracciare il punto di vista del Fondo Monetario, che, ultimamente, si è “pentito”, sostenendo che la contrazione fiscale non rilancia l'economia (7). Quale che sia la scuola di pensiero che abbracciate, il consiglio è quello di saltare l'argomento, perché troppo “spinoso”. Qui vale la pena solo ricordare che il deficit pubblico greco è passato dal 15% del PIL nel 2009 al 2,5% del PIL nel 2014. Di nuovo, i numeri mostrano che abbiamo a che fare con una “formica”.

Le pensioni. Il consiglio è quello di iniziare ricordando che in Grecia la figlia nubile disoccupata ha diritto alla pensione del padre defunto. Con ciò rendete felici quelli che pensano che la Grecia sia un Paese assurdo. Acquisita – gesuiticamente - la simpatia dei commensali, potete affermare che la riforma del sistema pensionistico in Grecia è stata dello stesso tenore di quella italiana (detta“Fornero”). A proposito citate un documento della Commissione Europea andando a pagina 53 (8). Di nuovo, i numeri mostrano che abbiamo a che che fare con una “formica”.

Se i commensali non sono morti di noia, oppure infastiditi dall'ascoltare l'opposto di quel che dicono i media, potete, come conclusione, mostrare come la Grecia potrebbe essere un piccolo Davide capace di negoziare con Golia. Qui una battuta sarcastica su Yanis Varoufakis - il ministro esperto di “teoria dei giochi" - è sempre opportuna.

I greci hanno un qualche strumento negoziale da usare, anche quando nessuno riconosce loro la natura da “formica”? Il debito pubblico greco è per l'80% detenuto dalla Trojka. Insomma, i Greci come tali ne hanno pochissimo. In Italia il debito pubblico per due terzi è detenuto da italiani e per un terzo dall'estero. Perciò il disconoscimento del debito pubblico impoverirebbe gli italiani, ma non greci. Ipotezziamo che i greci disconoscano il debito, ma essi hanno il bilancio pubblico in avanzo prima di pagare gli interessi. Ossia, partendo da un debito pubblico pari a zero, trovebbero, dopo qualche tempo, il modo di collocarlo, perché solventi, se in euro. Si tenga conto che la Grecia non vuole uscire dall'euro, né si vede come possa essere “buttata fuori” facilmente, dal momento che l'espusione richiede il voto unanime di tutti i Paesi che compongono l'euro-zona.

Disclaimer. L'estensore di questo commento avrebbe votato alle politiche di gennaio per Andony Samaràs.

http://www.ft.com/intl/cms/s/0/2bc11fe8-0dd5-11e5-9a65 00144feabdc0.html#axzz3d3JZfDbG

https://medium.com/bull-market/the-ft-lets-itself-down-again-francesco-giavazzi-on-greece-92988bc675eb

http://ec.europa.eu/economy_finance/publications/occasional_paper/2014/pdf/ocp192_en.pdf

http://www.ft.com/intl/cms/s/0/f3b674d8-f3d8-11e4-99de-00144feab7de.html#axzz3d3JZfDbG

http://www.centroeinaudi.it/lettera-economica/articoli-lettera-economica/commenti/4004-euro-dubbi-finestre-su-quattro-paesi.html

http://www.nber.org/chapters/c10973.pdf

http://www.imf.org/external/pubs/ft/wp/2013/wp1301.pdf

http://ec.europa.eu/economy_finance/publications/european_economy/2014/pdf/ee8_en.pdf