La borsa degli Stati Uniti stava flettendo quando, sulla scia di una dichiarazione del ministro del Tesoro Timothy Geithner, secondo il quale la grande maggioranza delle banche ha più capitale del necessario (1), è rimbalzata. Sembra si sia prestata molta attenzione a Geithner (il principio del piacere) e poca al Fondo Monetario (il principio della realtà), di cui oggi sono uscite le stime sulla crisi (2).


Rileva riflettere sulle stime del Fondo Monetario sugli aumenti del capitale di rischio necessari per stabilizzare il sistema bancario. Il quesito è se lo si vuol riportare al livello precedente la crisi, ossia al livello della metà del decennio in corso, oppure se lo si vuol riportare al livello precedente la «finanziarizzazione», ossia quello vigente a metà degli anni Novanta. Nel primo caso, sono necessari 275 miliardi di dollari negli Stati Uniti e 375 in Europa (area dell’euro). Nel secondo, 500 e 725 miliardi di dollari.
 
Chi sottoscriverebbe questi aumenti del capitale? I mercati? Si tenga conto che avremmo una diluizione mostruosa degli utili per azione, perché gli utili aggregati saranno in modesta crescita. I mercati non dovrebbero quindi esserne entusiasti. Resta lo stato. Vedremo.


(1) http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20602003&sid=atJaWTI9j298&refer=world_indices

(2) http://www.imf.org/external/pubs/ft/gfsr/2009/01/pdf/chap1.pdf

aumenti_di_capitale_di_rischio_necessari_per_stabilizzare_le_banche
aumenti_di_capitale_di_rischio_necessari_per_stabilizzare_le_banche
aumenti_di_capitale_di_rischio_necessari_per_stabilizzare_le_banche